personaggio, “Pionono” e quando discorreva del Papa utilizzava l’espressione “un metro cubo di letame”, identificandolo come “la più nociva fra le creature, perché egli, più di qualsiasi altro, è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza fra gli uomini e i popoli”. Soleva anche ripetere “Se sorgesse una società del demonio, che combattesse despoti e preti, mi arruolerei fra le sue file”.
     Sono molte le curiosità e gli aneddoti che circondano questo Generale, figura centrale del Risorgimento Italiano, amato dal popolo come un eroe. Per esempio, lo sapevate che Giuseppe Garibaldi è il personaggio più citato nei nomi delle vie e delle piazze italiane? E che esiste una città chiamata Garibaldi in Brasile, una negli Usa (nello Stato dell’Oregon per la precisione) e una in Argentina, nella provincia di Santa Fe? E che a Città del Messico esiste una piazza Garibaldi, famosa per la musica mariachi (musica rivoluzional-popolare) che viene suonata? Inoltre: l’incrociatore porta-aeromobile, attuale ammiraglia della Marina Militare Italiana, è la quinta unità tattica a portare il nome dell’”Eroe dei Due Mondi” e su tutte le unità, lo stemma ha il volto di Garibaldi e il motto è “Obbedisco”. Vogliamo continuare? Il pesce Garibaldi, originario dell’America del Nord, ha un caratteristico colore rosso-arancione e prende il nome dalle camicie dei garibaldini, mentre la maglietta rossa del club inglese di calcio Nottingham Forest è chiamata “The Garibald”. E cosa significa in italiano “Garibaldino”?  È un aggettivo che, nato per identificare i soldati che combattevano a fianco del Generale, viene utilizzato oggi per indicare una persona audace ed eroica. Lo sapevate anche che a ferire Garibaldi nella battaglia dell’Aspromonte fu il nonno dello storico Arrigo Petacco? E che, causa la canzoncina popolare “Garibaldi fu ferito….”, tutte le marce veloci dei Bersaglieri vengono spesso associate con Garibaldi e quando la banda durante le prove suona con un ritmo troppo sostenuto il maestro corregge pronunciando scherzosamente il nome “Garibaldi”? Che dire poi dei monumenti a lui dedicati? In gran parte delle città italiane esiste almeno una statua di Garibaldi e tutte hanno una caratteristica in comune: lo sguardo di Garibaldi è sempre rivolto verso Roma, città che non riuscì mai a conquistare. Curioso l’aneddoto relativo al monumento equestre del Gianicolo, a Roma, dove il posteriore del cavallo di Garibaldi puntava verso… il Vaticano (forse l’ennesimo segno dello sprezzo del Generale verso il Papato?). In seguito la statua fu voltata per volere del Vaticano stesso.

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