PERCHÉ LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA FATICA A COMPRENDERE
L’ARTE CONTEMPORANEA?

                                                      di Cristiano Calori

     È opinione abbastanza diffusa che l’arte contemporanea sia di difficile comprensione per la maggior parte delle persone. Questo è senz’altro vero ma non significa che l’arte abbia smesso di produrre opere significative per il progresso intellettuale della società. Le avanguardie del Novecento si sono succedute ad una tale velocità che è stato molto difficile, anche per chi si occupa di documentare e storicizzare questi movimenti, esserne a conoscenza e diffondere alla società queste “scoperte”.
Durante i secoli precedenti i cambiamenti stilistici erano più lenti quindi hanno avuto maggior tempo per penetrare nella società; prendiamo, per esempio,  il Rinascimento, che è durato dalla metà del Quattrocento alla fine del Cinquecento, considerando il Manierismo un ulteriore approfondimento dei temi dell’Umanesimo e del Rinascimento Italiano.
     Questi cambiamenti sono stati lenti anche nei secoli successivi:  il Seicento è il Barocco, il Settecento è il Neoclassicismo, l’Ottocento il Naturalismo e dalla metà dell’Ottocento, con la rivoluzione industriale, ci sono state accelerazioni che hanno prodotto cambiamenti radicali nell’arte, fino a giungere al Novecento che è stato il secolo nel quale ci sono state le evoluzioni più rapide di tutta la storia dell’umanità.
     È saltato, nel vero senso della parola, il tappo: l’artista non deve più rendere conto alla committenza, è più libero.
Qual è stato il vero punto di rottura? Sicuramente quello della rappresentazione della realtà che vediamo con gli occhi: un bel paesaggio dell’Ottocento o una bella natura morta seicentesca la capiscono tutti, un cretto di Burri o un taglio di Fontana no, questo è un dato di fatto! Altro aspetto importante è stato quello del cambiamento dei mezzi espressivi: gli artisti nel corso del Novecento raramente hanno rappresentato ciò che vedevano e molto spesso non lo hanno fatto con mezzi accademici convenzionali (pittura e scultura), ma hanno prodotto opere utilizzando i linguaggi e tecniche diverse: Cubismo, Astrattismo, Fotografia, Ready Made, Video, Installazioni. È obbiettivamente difficile per una persona comune amare ciò che non comprende.
     Tutti questi cambiamenti di stili e di linguaggi hanno spiazzato l’uomo comune che ha vissuto nel corso del Novecento e l’arte è diventata un campo di interesse per una ristretta cerchia di intellettuali, una elite della società.

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