Il centro cittadino di Bergamo, nel suo piacevole scenario urbanistico ed architettonico, evidenzia un aspetto che, da molto tempo, caratterizza lo “struscio” popolare, ovvero la presenza dei venditori ambulanti che si snodano principalmente lungo la rinnovata via XX Settembre. Il commercio “rionale” ha senza dubbio assunto connotati coreografici e folkloristici, ma, per le caratteristiche invasive che lo qualificano, è diventato un problema che Palazzo Frizzoni pare non riuscire a contrastare con la dovuta fermezza.
Al fine di disincentivare l’abusivismo commerciale, la precedente amministrazione Veneziani aveva sguinzagliato, contro gli ambulanti, squadre di agenti della polizia locale, chiamati ad inseguire i molto più lesti emuli di Carl Lewis che, con scatti da centometristi, si sottraevano ai controlli degli sceriffi cittadini dileguandosi nelle strade laterali del centro con zaini, borse e lenzuola ove avvolgevano il materiale oggetto della contrattazione stradale. La stessa amministrazione aveva, poi, assunto decisioni estreme nel tentativo di reprimere l’illecito commercio, minacciando i potenziali acquirenti, fin troppo disinibiti circa la percezione dei rischi connessi agli incauti acquisti, con multe stratosferiche che avrebbero dovuto contribuire ad estirpare una prassi diventata disarmante consuetudine.
Nel frattempo, i commercianti con partita Iva e libri contabili continuavano ad intonare lamenti, nella speranza che anche la popolazione si associasse alla richiesta collettiva di godere di un centro cittadino sgombro da masse di venditori abusivi, che proponevano griffes, marchi e oggetti di un desiderio crescente e sempre più incontrollato. Anche il totem che per qualche tempo ha campeggiato tra le vie XX settembre e Sant’Orsola, mentore di slogan antiabusivismo e solenne censore di coloro che alimentavano questo commercio sommerso, è scomparso, annunciando la perpetuazione della “new age” della florida economia di strada. Le successive consultazioni elettorali comunali sancirono, poi, il passaggio di consegne tra le contrapposte amministrazioni senza determinare mutamenti sostanziali: i watussi nostrani, dal perenne sorriso e dall’indole spensierata, continuano ad irretire ed ingolosire i cittadini, diventati vera e propria clientela, i quali, pare, facciano addirittura ricorso alla contrattazione telefonica concordando prezzi e fissando luoghi neanche troppo ameni per la consegna ed il pagamento della merce. Nel frattempo, gli agenti della polizia locale continuano ad alternarsi, come le statuarie guardie del mausoleo di Lenin nella leggendaria Piazza Rossa moscovita, nel percorrere la vie del centro, esibendo le divise come deterrente visivo e riportando, per il quarto d’ora canonico, una parvenza di legalità e di decoro.