CARO AMICO TI SCRIVO...
                                 di Silvia Luzzini

     "Caro amico ti scrivo." Sulle note della famosa canzone di Lucio Dalla, desidero innanzitutto rivolgere un sincero ed affettuoso augurio di buon anno a tutti i lettori e le lettrici di Infobergamo.it, nella speranza che queste feste siano trascorse serene e nell'abbraccio dei propri cari, regalandovi poi una piccola fiaba, quella di Zio Sam e dei tre piccoli micini.
     C'era una volta un giovanottone biondo e di belle speranze che dispensava esuberante allegria al mondo intero, senza chiedere altro in cambio che una ciotola piena di cibo e qualche carezza. Questo fanciullone era indubbiamente grosso, di buon appetito e a causa del suo buon carattere per nulla interessato a diventare un feroce cane da guardia. Un bel problema, un costo puro che non offriva alcun ritorno di utilità. Che fare? Non c'erano alternative: andava sostituito con un suo simile che sapesse guadagnarsi la "pagnotta" quotidiana! E così fu, Zio Sam fu scaricato a due anni in un canile e vi rimase fino ai nove in una gabbia di tre metri per tre, in stretta compagnia di altri quattro coinquilini e di una folta schiera di altri sfortunati che alloggiavano nelle gabbie attigue.
     Non c'erano passeggiate, solo ciotole da svuotare alla svelta per garantirsi almeno il sostentamento e tanta, tanta malinconia in fondo al cuore. L'unica consolazione era la compagnia di Ambra, una bionda niente male della gabbia attigua, con cui lo Zio trascorreva giornate intere a tubare e lanciarsi occhiate eloquenti. Lui però non voleva arrendersi e continuava ad aggrapparsi alla speranza che un giorno potesse succedere qualcosa, non sapeva neanche lui cosa, però "qualcosa" che potesse cambiare il corso dei suoi giorni.
     Così un bel giorno comparve un signore, notò lo Zio ed Ambra fra tutti gli altri, li guardò negli occhi attraverso le sbarre e decise che quei due biondi meritavano quel famoso "qualcosa" di più. Cominciarono le visite ricorrenti di quel signore, in compagnia di varie persone. Arrivavano, li guardavano, si consultavano, dicevano che ci avrebbero pensato e poi puntualmente sparivano. Finché un bel giorno giunse una bella signora bionda dall'accento straniero, disse che andava bene e pronunciò la frase: "Ambra, andiamo, verrai a vivere con noi". Sam vide Ambra varcare quel cancello e scomparire con la signora bionda. Ambra se n'era andata, Ambra, la sua Ambra, l'unico raggio di sole che riusciva a scaldargli il cuore in tanto grigiore.
     Era davvero troppo. Sam si lasciò andare, per un po' pianse e si lamentò, poi perse la voglia anche di star male, tanto non valeva più la pena di nulla, né di

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