QUANDO PER COMPRARSI UNA VILLA VISTA MARE SERVONO 250 RANDAGI
                                 di Silvia Luzzini

     Malgrado molte persone possano ritenere la strenua lotta in difesa dei diritti degli animali una noiosa faccenda "sentimentalistica", personalmente mi sento di procedere imperterrita in tale direzione quale atto di civiltà, di rispetto e di etica morale nella difesa del più debole, a prescindere dal numero di zampe con le quali questo deambula per il mondo. A questo scopo ho deciso anche questo mese di sottoporre alla Vostra cortese attenzione una petizione organizzata dalla LAV, Lega AntiVivisezione, avente per tema il vergognoso business che si è creato nella gestione di molti canili convenzionati con certi Comuni, business alimentato dai soldi dei contribuenti, per intenderci, in primis dall'imposta che versate alle scadenze per la famigerata ICI, per intenderci ancor meglio. Ecco i dati, tratti dal documento LAV che mi è pervenuto.
     140.000. Questo è il numero dei cani abbandonati ogni anno. Se per noi è un dato allarmante, per alcuni è una fantastica opportunità. Perché? Perché alcuni Comuni, non sapendo come affrontare il problema dei cani randagi, appaltano a privati la gestione dei canili, pagando un contributo giornaliero che può arrivare fino a 7 euro per cane. Un giro di affari intorno ai 500 milioni di euro all'anno.Una struttura con 1000 cani può riuscire ad aggiudicarsi un appalto da 2,5 milioni di euro all'anno. Tanti soldi che hanno fatto fiutare l'affare a privati senza scrupoli che per aggiudicarsi rendite milionarie non esitano a raccogliere quanti più cani possibile e ad impedire le adozioni.Se gli animali sopravvivono, la villa vista mare è garantita. Così il randagismo si trasforma in un business ed i canili in lager. I canili lager sono:
- Pubblici, vengono finanziati con i soldi dei contribuenti.
- Inaccessibili, per la loro natura di strutture private non è possibile agli esterni accedere e controllarle.
- Malgestiti, l'interesse è il guadagno, non il cane. Gli animali vengono stipati in gabbie anguste, sono privi di cure veterinarie, malnutriti, malati.
- Inutili, i cani non vengono dati in adozione. Rappresenterebbe una perdita economica.
- Controlli sanitari, i controlli delle ASL sono insufficienti.
    I canili lager sono diffusi in tutto il Paese e continuano a proliferare. Per porre fine a questa barbarie la LAV propone una legge d'integrazione alla Legge quadro 281/91, in cui da un lato siano previste misure efficaci di contrasto alla

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Bergamo, LAV, Randagi, Canili, Lager, Privati, Business, Convenzione Europea, STE, 125, 1987