IL MALE DELL'ANIMA: PSICOTERAPIE E PSICOFARMACI
di Giuliana Longo - specialista in psicoterapia psicoanalitica
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Leggendo di psicoterapie e di psicofarmaci su quotidiani e riviste non scientifiche a larga diffusione sono stata tentata di fare un po' di ordine nelle idee circolanti nel modo più semplice e più chiaro possibile. Voglio precisare subito che il mio scritto si rivolge al grande pubblico, alla gente che incontriamo tutti i giorni, che appartiene ai più diversi contesti e alle più diverse età. Accostare il campo delle psicoterapie e degli psicofarmaci vuole dire avvicinarsi a quei mezzi che la scienza più recente, diciamo quella della seconda metà del ventesimo secolo, ha conquistato e che sono finalizzati al tentativo di portare sollievo alla sofferenza dell'anima. Compiuti ormai enormi progressi sul fronte della sofferenza fisica, nel senso della comprensione del male e dei mezzi per guarirlo, bloccarlo, o per contenere il dolore che esso può generare, oggi ci stiamo sempre meglio attrezzando per dare sollievo al male dell'anima: si apre così il panorama delle psicoterapie e degli psicofarmaci.
Diverso dall'infelicità esistenziale, più legata ai limiti imposti dalla condizione umana, il male dell'anima è in genere vissuto come qualcosa che è difficilmente comprensibile, accettabile, comunicabile e con cui non è facile convivere. È la rottura di un equilibrio, più o meno soddisfacente, qualcosa che è percepito come una minaccia per sé, per le proprie relazioni intime, sociali , lavorative. Per questo quando i mezzi che fino ad un certo momento sono stati utili (l'intelligenza, la volontà, l'appoggio famigliare, l'amicizia, l'amore) non bastano più, può sembrare opportuno associare un altro tipo di aiuto.
Può capitare così di rivolgersi agli psicofarmaci, magari come primo passo per "quietarsi un po'", per contenere, per esempio, sgradevoli espressioni somatiche dello stato d'ansia in cui ci si trova (vedi tachicardie, sudorazioni, tremori, alterazioni del ritmo del respiro, tensioni muscolari, attacchi di paura che tendono a sopraffare). Altre volte ci si orienta immediatamente verso le psicoterapie per controllare, dominare, quelle manifestazioni che disturbano il vivere quotidiano, oppure per accostarne le cause e magari agire su di esse.
Sottolineo comunque che psicoterapie e psicofarmaci, psicoterapeuti e medici dunque, non sono da vedere in alternativa ma come possibili alleati. Molto spesso infatti è da un'azione congiunta che può scaturire l'aiuto più efficace. Dalla collaborazione del medico e dello psicoterapeuta può venire la migliore risposta alla specifica situazione di bisogno, specialmente se si tratta di persone giovani: la loro alleanza, già da me e da altri sperimentata, permette quel
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