Il vero trucco, però, è rendere breve la pausa forzata. È dimostrato che più il tempo di "deconcentrazione" è corto, più facile è riprendere. Questo però non vale quando l'interruzione capita all'inizio del lavoro. In questo caso, infatti, non abbiamo avuto abbastanza tempo per concentrarci e focalizzare i nostri obiettivi e riprendere vuol dire rifare tutto daccapo, anche se la sosta è stata breve. Meglio evitare le pause nella prima mezz'ora di lavoro, per darci il tempo di ingranare.
Le nuove tecnologie non aiutano, anzi, sono tra i fattori che accorciano di più il tempo di concentrazione. L'interruzione con la faccia del vicino di scrivania è sempre esistita, ma ad essa si aggiungono i cellulari, le e-mail, le chat, il lettore mp3, il lettore dvd portatile con la tv digitale ed il lettore multimediale, che oltre a video, foto e canzoni, ci permette di ascoltare anche la radio. Se prima l'ambito era solo l'ufficio, con le nuove tecnologie si è allargato al mondo esterno: pensiamo al web, il servizio di cui stiamo usufruendo ora, che potenzialmente ci collega a tutto il mondo in poco tempo. Nella ricerca, sono le nuove tecnologie ad incidere particolarmente: i colleghi hanno "la cortesia" di disturbarci un certo numero massimo di volte, mentre a questo numero, oggi, si sommano quelli delle distrazioni più frequenti dei nuovi mezzi. Inoltre i colleghi, proprio perché presenti ed umani, si accorgono di quando è meglio non disturbare, vedendoci concentrati o alla presa con un momento critico.
Se vi sentite in colpa perché vi siete distratti dal lavoro per leggere Infobergamo.it, consolatevi con la regola del 25, dell'Università californiana di Irvine: se ci si è distratti dal lavoro per più di cinque minuti, ce ne servono venticinque per tornare al lavoro "con capacità". Quest'articolo, però, è stato scritto per occuparvi meno di cinque minuti ed aiutarvi a tornare al lavoro prima, meglio e con le armi giuste per affrontare gli undici minuti quotidiani.
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