Lo scopo principale del metodo è quello di rendere le persone consapevoli di se stesse, del proprio corpo e della propria mente. Proprio quest’ultima è sempre concentrata sull’esercizio che si sta compiendo, per dirla con le parole del suo fondatore “è concentrata su ciò che sta accadendo mentre accade. Solo così è possibile comprendere esattamente ciò che la mente ordina di fare al corpo ed imparare a percepire come si muove il corpo e come risponde ad essa.” Gli esercizi non prevedono una ripetizione ossessiva degli stessi, piuttosto una lenta ed accurata esecuzione, fino a raggiungere quella fluidità e precisione di movimento che ne determinano la perfezione. Come soleva dire J.Pilates “la cosa importante non è ciò che stai facendo, ma come la fai”.
     I sei principi cardine della disciplina sono: concentrazione (concentration), controllo (control), baricentro (centering), fluidità (flowing movement), precisione (precision) e respirazione (breathing). Attraverso la concentrazione entriamo in contatto con il nostro corpo per avere il controllo totale del movimento. La forza e la stabilità del baricentro, coadiuvati da una cintura addominale forte, fanno fluire ogni movimento dal centro del nostro corpo. La fluidità dei movimenti e la precisione nella loro realizzazione fanno lavorare anche i muscoli più deboli. Il respiro, profondo fino al diaframma, consente di mantenere la concentrazione e di compiere i movimenti senza molto sforzo, attivando tutti i muscoli che diventano così più aggraziati.
     Il metodo Pilates aumenta la forza muscolare senza gonfiare eccessivamente i muscoli, creando un corpo snello con addominali forti. Agisce efficacemente su questa parte del corpo, tanto detestata da noi donne, in quanto la fascia addominale viene vista come una “cintura” che protegge la schiena e la aiuta nel suo sostentamento: infatti, non viene sollecitata soltanto la parte centrale della muscolatura addominale, come avviene con i classici crunch da palestra, ma si sollecitano anche le fasce più profonde che girano intorno alla colonna vertebrale per poi innestarsi nella muscolatura pelvica. La tecnica è adatta a tutti anche se, come ogni disciplina, è rigorosa perché richiede impegno, determinazione e costanza negli esercizi. Corregge i difetti posturali tipici dell’adolescenza, contrasta il rischio di irrigidimento di quelle persone costrette per lavoro a tenere posture scorrette per lungo tempo, prepara le donne al parto ed aiuta a ritrovare la forma fisica perfetta dopo la gravidanza.
     Che altro dire di più sul Pilates? Noi non troviamo altre parole, se non un unico consiglio: se vi è possibile, se nella vostra città è presente un centro Pilates (non un qualsiasi corso in palestra) recatevi a vedere come si svolge la lezione, a parlare con un insegnante o a guardare il sorriso soddisfatto di quelli che si sottopongono alla “tortura” della Universal Reformer. Noi (io) l’abbiamo fatto… il problema è che ci siamo “innamorati” del metodo e non ne possiamo più fare senza. Credeteci, la respirazione ora non è più così affannosa ed anche stare seduti davanti ad un Pc, con le giuste impostazioni, adesso è tutta un’altra cosa…

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