La postura sbagliata influisce sulla colonna vertebrale, mettendola “sotto pressione” e causando, a lungo andare, delle alterazioni alle sue tre curvature fisiologiche: la curvatura cervicale (le tanto odiate vertebre del collo), la dorsale (la parte alta della schiena) e la lombare (la parte bassa vicino ai glutei). A seconda dei casi, possiamo andare incontro a “iperlordosi”, ovvero un eccessivo inarcamento della curva lombare, o “ipercifosi”, la curvatura dorsale accentuata. Infine, caso raro ma possibile, la “schiena piatta”, cioè una schiena priva delle sue curvature fisiologiche.
     Quali sono le posizioni corrette da tenere? Vediamole. Stare in piedi in maniera perfettamente equilibrata, per esempio, costa fatica e non si resiste a lungo, soprattutto se si deve mantenere la posizione per parecchie ore nella giornata. Dopo un po’, sotto il peso della stanchezza, si tende a rilassare la muscolatura della colonna vertebrale e gli addominali: come conseguenza, la colonna si inarca e si ingobbisce sempre più, facendo sporgere, di nuovo, la pancia in fuori. L’atteggiamento corretto da tenere è  in piedi, con le gambe leggermente divaricate, il peso distribuito equamente sulle due parti, le spalle morbide, abbassate, le braccia lungo i fianchi e la testa ben dritta davanti a noi.
     Un altro momento “a rischio” per la nostra postura è quello da seduti. “L’essere umano non è fatto per stare seduto” citano gli studiosi, “numerosi studi scientifici hanno dimostrato che quando siamo seduti la pressione sui dischi intervertebrali aumenta del 50% rispetto a quando siamo in piedi”. Qual è allora la posizione corretta? Sedute con il busto eretto, ma non troppo dritto, la schiena vicino allo schienale della sedia, il bacino ben appoggiato indietro e i piedi sempre saldi sul pavimento. Le ginocchia devono avere un angolo di 90°, vietatissimo accavallare le gambe da sedute; anche se questo movimento ci sembra sexy è dannosissimo per la salute di ginocchia e schiena. Se siamo alla scrivania, gli avambracci devono essere appoggiati, con i gomiti che formano anch’essi un angolo di 90°, e il computer deve stare davanti, per evitare inutili e dannose torsioni laterali delle vertebre cervicali.
     Almeno a letto possiamo assumere qualsiasi posizione tanto siamo sdraiate? Macchè, anche qui ci sono le posizioni corrette da tenere e quelle da evitare. La posizione migliore è quella fetale, con la persona sdraiata sul fianco, le gambe raccolte e le ginocchia leggermente piegate, sovrapposte le une alle altre. Corretta anche la posizione “pancia in su”, l’importante che le braccia e le gambe siano morbide, la schiena rilassata e ben appoggiata al materasso.

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