OGNI STAGIONE PORTA IN SÉ LA PROPRIA DEPRESSIONE...
                                         di Cristina Mascheroni

     Sembra incredibile ma è proprio vero. Il monito degli psicologi è chiaro : “Ogni stagione porta con sé la sua depressione”. Anche l’estate, con il solleone che la fa da padrone in riva al mare o a picco sulla montagna, ci avvisano gli esperti che in soggetti particolarmente vulnerabili può scatenarsi una patologia chiamata “mal d’estate”. Questa patologia rientra nel campo della psiche e provoca un aumento delle depressioni pari al 12% rispetto alla stagione invernale. I sintomi che si manifestano sono insonnia, agorafobia (paura degli spazi aperti) e, contemporaneamente, senso di panico nei luoghi chiusi, insieme a tutta una serie di somatizzazioni; oltre a tutto ciò, possiamo associare una depressione latente che viene compensata con un aumento di peso da parte di queste persone pari a circa 2.5 kg al mese, portate ad ingozzarsi di ogni cosa pur di riempire il vuoto che sentono dentro di sé. I soggetti che ne vengono colpiti sono persone che durante l’anno hanno una vita sociale già abbastanza ridotta e di fronte alla modifica delle abitudini familiari e degli orari, stravolti dal ritmo della vacanza, entrano in crisi. A questo aggiungiamo l’alterazione del ritmo circadiano, sonno-veglia, giorno-notte, che le lunghe giornate estive comportano e il quadro è completo. La depressione è in agguato.
     Un altro riflesso del “mal d’estate”, comune a molti italiani, è l’eccesso di tempo libero. Sembra incredibile ma è così. Stressati da un anno strapieno di impegni, vissuti con ritmi da cardiopalma, senza un attimo di tregua, queste persone, nel momento delle meritate vacanze, si trovano… spaesati! Di fronte all’enorme quantità di ore libere, finalmente senza più l’egemonia del tiranno orologio, molti non riescono a gestire l’interruzione delle attività quotidiane e distaccare la mente dalle dinamiche lavorative. Facciamo una prova: quanti voi, almeno una volta, sotto all’ombrellone, in riva al mare o mentre si scarpina su una vetta  montana, non hanno fatto l’inventario della spesa da fare a settembre, con il pensiero anche ai tanto temuti rincari (che ahimè ci saranno!) oppure non hanno ripensato a quella pratica lasciata in sospeso sulla scrivania o alla telefonata da fare al capo?!? Sono sicura, ci siamo cascati tutti!
     Stando agli psicologi, lo “stress da vacanza” è dato dall’incapacità di gestire il proprio tempo libero e l’enorme numero di ore senza impegni precisi fa paura, come se qualcuno ci avesse tolto una corazza e fossimo indifesi come neonati, la corazza costruita dalle nostre abitudini e consuetudini che durante l’anno ci protegge, facendo scorrere la nostra vita, senza imprevisti, sui binari tranquilli della quotidianità.

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