Cambia lo scenario, non cambiano le abitudini. Ci lasciamo alle spalle la pazza estate, tutti contenti che l’abbiamo scampata bella con depressioni & Co., felici come delle pasque perché torniamo alla nostra routine e… che cosa succede? Zac, è in agguato la “sindrome del cambio di stagione”. Nooo… non è possibile, neanche in città si può star tranquilli. Sempre secondo gli esperti, c’è chi rientra al lavoro stracarico di entusiasmo e voglia di fare e invece chi non riesce a riabituarsi ad una vita scandita da lavoro – impegni - orari. Accade in particolare a chi è stato in vacanza abbastanza a lungo da abituarsi ai nuovi ritmi del “dolce far niente” e adesso fa fatica a modificarli di nuovo. I sintomi di questa “sindrome da rientro” sono sonnolenza, svogliatezza, astenia, nervosismo ed apatia. Ad incidere sull’affezione ci sono le variazioni delle ore di luce e delle condizioni climatiche (la pioggia di certo non aiuta!) e la scomparsa delle “mezze stagioni” (frase che fa tanto demodè), utili al nostro organismo per  passare dall’euforia della stagione calda al riposo della stagione fredda.
     La luce solare, la quale con il passare delle giornate si riduce sempre più, incide in maniera pesante sulla psiche in quanto, da una parte favorisce la produzione di serotonina, l’ormone del benessere, e dall’altro riduce la concentrazione nel sangue di norandrenalina e adrenalina, i cosiddetti ormoni dello stress. Ecco perché, accorciandosi le giornate e quindi le relative ore di luce, il più delle volte ci si sente stanchi e depressi. Anche la sonnolenza e la mancanza di concentrazione sono influenzate della luce solare. L’approssimarsi del buio spinge l’organismo a “staccare la spina”, ovvero a diminuire la temperatura corporea, la pressione sanguigna e a rallentare il battito cardiaco per favorire il riposo: un meccanismo biologico regolato dal bisogno di “andare in letargo”, comune a molti animali.
     Vogliamo parlare dell’inverno allora? Il letargo del corpo e dello spirito? Non mi sembra il caso, con tutti questi allarmi lanciati da questi specialisti nel campo della psiche, siamo già abbastanza depressi così! Il buon senso ci spinge tuttavia ad una riflessione: non dobbiamo lasciarci influenzare troppo da tutte queste sindromi; prendiamoci il giusto tempo per il riposo, d’estate, e i giusti ritmi per il rientro in città, senza strafare, in famiglia come al lavoro, fagocitandoci di impegni ed imprese degne di Superman o Wonder Woman. E se ogni tanto il fisico un po’ tentenna, facciamoci aiutare da Madre Natura che in questa stagione ci può dare una mano con le sue piante dalla millenaria saggezza: vitamine C, A ed E (antiossidanti) e del complesso B (convertitori di energie), unite ai sali minerali, per recuperare le energie; thè verde, gambo di ciliegia e sambuco per disintossicarci; fumaria officinalis e cardo mariano se ci si sente appesantiti dagli stravizi estivi. In barba tutte le depressioni stagionali!

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