SCOPPIA IL CALDO... TUTTI AL MARE E AI MONTI...
di Gaudenzio Rovaris
|
|
Mi sto accorgendo sempre più che noi moderni non sappiamo vivere in modo logico. Durante l’inverno avevamo le case con quasi 25 gradi (… e le finestre aperte…); è scoppiato il caldo e subito i condizionatori alle stelle, con abbassamento della temperatura delle case, degli uffici e delle automobili spesso sotto i 20 gradi, mettendo a rischio la distribuzione dell’energia elettrica. D’inverno, se possiamo, corriamo al caldo e d’estate al freddo! ...ma se non è possibile, rendiamo le abitazioni caldissime inquinando ormai irreparabilmente e teniamo i condizionatori al massimo; risultato: mai come in questi anni basta pochissimo per metterci a letto con influenze, colpi della strega e torcicolli vari! Nel fine settimana le strade diventano un serpentone di auto dirette ai mari ed ai monti (sono finite le scuole e le mamme che possono devono riposarsi e far riposare i loro bambini ed i mariti cominciano ad essere pendolari del venerdì e della domenica sera). Certo chi abita in una grande città come Milano sente veramente l’esigenza di respirare, per cui la gita fuori dalla metropoli per chi non può di meglio è quasi un’esigenza; ma che fatica per un pic nic sulle nostre colline o lungo le rive dei laghi!
Così, con il mio amico Sandro, commento spesso seduti su un muretto dal colle di Mozzo i “poveracci” in coda sulla Villa d’Almé-Dalmine da una parte e sulla Briantea dall’altra. Mi dice lui “E i cret de respira l’aria buna!” (e credono di respirare l’aria buona!). Impegnano due o tre ore, quando va bene, ad arrivare e spesso quattro o cinque a tornare: “As capes mia se i a ciapat u bigol d’aria o se ‘i a ‘mpienit i pulmu de polveri sottili…” (non si capisce se hanno respirato un po’ di aria o se hanno riempito i polmoni di polveri sottili) aggiunge mentre un leggero venticello ci delizia con la sua brezza.
Anche il mattino presto prima di recarsi al lavoro o in ufficio quanto è salubre la passeggiata con il cane sul colle! È bello incontrare persone che camminano anche speditamente e si fermano a chiacchierare del più e del meno come vecchi amici anche se è la prima volta che si incontrano, commentando l’aria fina, “i niole che po’ i fa negot…” (le nubi che poi non portano pioggia) o “beat ‘l to cagnì, che ‘l ga bo tep….” (beato il tuo cagnolino che ha buon tempo)! Quando riesco ad uscire prima delle sei incontro una vecchietta ex contadina che ogni volta mi ferma a commentare come coltivino senza senso il mais oggi, come abbiano potato male le piante, come trascurino la pulizia del fosso… Non le va
|
|
|