RIFLESSIONI DI FINE ESTATE SUGGERITE DALLE OMELIE D'AGOSTO
di Gaudenzio Rovaris
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In queste domeniche d’agosto la chiesa di Mozzo alle 7,30 è piena di vecchietti che ascoltano con attenzione le omelie di don Davide, un saggio sacerdote che si è forgiato nelle miserie della Bolivia e che non può commentare le pagine del vangelo senza riferimenti alla vita quotidiana ed inviti a migliorare la nostra vita. Suoi temi preferiti sono il ruolo dei genitori nell’educazione di figli e nipoti e la frenesia della nostra giornata. Mi piace sempre ascoltarlo anche nei suoi intercalari dialettali, soprattutto quando ricorda gli insegnamenti di Suo padre, un modesto sarto di paese, e di Sua madre, oltre ad episodi vissuti nella Sua giovinezza (probabilmente perché ha quasi la mia età e mi richiama i miei…) e nell’esperienza di missionario.
Si chiede spesso cosa facciano in giro la sera a notte fonda ragazzini di giovanissima età, spesso con la bottiglia di birra in mano, dove siano i genitori, cosa credano di ottenere con simili concessioni… Quando si rivolge ai nonni è categorico: “pöarì öl me neudì… l’è ‘sse belì… cosa ölet maîa stasira, ölet ‘ndà ‘n lec o êt la televisiù?...” (poverino il mio nipotino… è così bellino… cosa vuoi mangiare stasera, vuoi andare a letto o vedere la TV?). “Nonni svegliatevi”, incalza, “non diventeranno mai uomini se cominciamo a coccolarli così fin da piccoli!!!” E i pensionati? A loro ricorda che tutti dobbiamo “camminare” fin che ne abbiamo la forza...: quelli che credono di godersi la pensione senza fare alcunché per gli altri… non capiscono l’inutilità della loro vita quasi vegetativa...
E i vacanzieri? “Stressati”dal lavoro arrivano a chiedere mutui per le ferie ed esauriscono invece di ritemprare le loro energie in discoteche, nottate di vario genere. Io ho pensato che durante le vacanze a Vieste un semplice sacerdote a cui chiedevo dove trovare una Santa Messa alle 18,30 mi rispose con una certa ironia: “Voi turisti vorreste un prete a comando, perché siete molto presi da attività impellenti e irrimandabili” e mi consegnò un volantino con l’orario delle varie celebrazioni con uno sguardo di compassione mentre si asciugava con il fazzoletto il collo e ci salutò dicendo che aveva appena celebrato un funerale. Il giorno dopo abbiamo dovuto interrompere molte delle attività impellenti e irrimandabili perché il fuoco ci ha minacciati da vicino e a qualcuno ha bruscamente interrotto le vacanze.
Sembra proprio il richiamo del Vangelo a chi accaparra beni, a chi programma di costruire nuovi depositi per i suoi beni e non ha il minimo di compassione per chi gli è vicino e non ha spesso il minimo vitale: permettetemi
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