chiedere, mentre chi possiede, anche solo qualcosa, ha la responsabilità di rispondere e la necessità di decidere l'uso di quanto gli appartiene.
La grandezza dell'uomo non sta nel disporre della vita mediante le sue ricchezze, ma nello scegliere la destinazione di quanto possiede. E nel decidere se accumulare tesori per sé - mosso dalla preoccupazione di garantirsi o dalla smania di godersi il domani - oppure se arricchire davanti a Dio, decide di se stesso. Non abbiamo il potere di impedire al tempo e alla morte di prenderci i nostri beni, ma abbiamo la possibilità di condividerli, liberamente e per amore.[…] L'avarizia è insaziabile, perché aumenta la propria sete con l'acquisizione del tesoro agognato; la generosità, invece, trova riposo e pace soprattutto nelle cose piccole e semplici. Il piacere o non si sazia mai e continua a crescere quanto più lo soddisfi oppure porta alla saturazione e alla nausea.”
Vi lascio immaginare l’omelia di quella mattina rivolta a gente che probabilmente non stava preoccupandosi di come sistemare le proprie ricchezze come il ricco della parabola evangelica; probabilmente si è accorto anche Lui, ma, sottolineando che ciascuno di noi ha il dono del tempo della vita ha ripreso il tema del “camminare” e della vita attiva. Vi garantisco che quando vedo i nostri giovani bighellonare, per non dire altro, sprecare la loro vita con ideali inesistenti sono assalito dallo stesso sgomento del pretino di Vieste e mi rendo conto che il mio don Davide fa bene a continuare a battere sulla responsabilità dei genitori, sui valori vuoti che i media ci trasmettono ed a ricordare a noi vecchi come siamo stati educati e come in questo modo abbiamo conservato il rispetto per la fatica e la soddisfazione dei momenti brevi di riposo.
Come devo avere già scritto nella mia vita ho incontrato la vera serenità nelle famiglie semplici in cui i genitori hanno offerto ai figli esempi di amore e rispetto, di chi per dirla con dei vecchietti meccanici scapoloni instancabili “lu se che l’a est öl mond: l’è stac anche a Milà!”.Quando dico queste cose ai miei figli mi dicono che sono matto…
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