E questo è un semplice esempio di come si è buoni. Sì, perché questa donna gridava e chiedeva aiuto, ma l’indifferenza delle persone era l’unica cosa che potesse captare.
     Come il tossico nel parchetto che vomitando passa fra gli insulti di tutti. Non sta a me giudicare la sua vita. Non sono d’accordo con il suo stile di vita e non la condivido. Non penso francamente che sia un poverino e non provo pena, ma penso solo che l’ambulanza andava chiamata. Provo tenerezza per il bambino o per la donna che ha subito l’azione e che ne porterà le conseguenze per tutta la vita.
     Ma è Natale e dobbiamo andare a fare la spesa, a correre per l’acquisto dell’ultimo regalo da donare ai nostri cari. A riscaldare la casa con l’amore per ospitare le persone a noi più vicine. Per chi le ha. Se riuscissimo solo ad aprire il cuore, poco, anche agli eventi esterni, a fare più attenzione alle persone più sfortunate di noi, a fare una carezza ai nostri figli, genitori, nonni, forse avremmo un mondo migliore, più vivibile, sereno e sicuramente meno pericoloso.
     Potremmo far andare a giocare i bambini nei parchi senza il terrore, le nostre donne alla fermata dell’autobus senza problemi, i nostri anziani senza troppa solitudine… Buon Natale a tutti. Buon anno nuovo a tutti.
     Un abbraccio per la sua vicinanza e per lo scossone che mi ha dato (lui e mi spiace ma solo lui sa) al buon e paziente amico Vava.
                                                             gabbiadini@tim.it