STRAGI IN GALLERIA E DIRETTIVA 2004/54/CE
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Il Salone dell’Auto che si svolge a Ginevra rappresenta per me un appuntamento al quale manco mai. Anche domenica 21 marzo 1999 ero là, come sempre l’ultimo giorno dell’esposizione. Solitamente, essendo un amante del viaggio, mi reco a Ginevra superando le Alpi tramite il Semplon Pass, dopo Domodossola, attraversando così il magnifico paesaggio della Svizzera. Quell’anno ho voluto provare ad attraversare il Tunnel del Monte Bianco, solo per curiosità, perché non amo l’autostrada, mi annoia. Sabato per l’andata, domenica notte invece per il ritorno. Solo due giorni dopo, il 24 marzo 1999, alle ore 10.46, un camion prese fuoco al sesto chilometro di quella stessa galleria. Esso trasportava margarina e farina, due elementi apparentemente innocui, ma che ad una certa temperatura bruciano meglio della benzina. Dopo cinque minuti venne fatto scattare il segnale antincendio e 10 minuti dopo l’inizio del rogo, il tunnel era stato chiuso in entrambi i sensi. I primi mezzi di soccorso giunsero sul posto alle ore 11.09, ma era già troppo tardi. Proprio per le caratteristiche del carico, venne raggiunta rapidamente la temperatura di 1.200° C, alla quale anche lo stesso asfalto prende fuoco. Gli altri veicoli, pur ad una certa distanza, presero fuoco, in un crescendo di fumo e fiamme. La margarina, tra l’altro, sviluppa moltissimo fumo nero, rendendo la visibilità praticamente nulla. Il rogo si estese nella galleria a tal punto che all’origine dell’incendio la temperatura era così elevata da incrinare e far crollare le volte. In una delle tante relazioni sull’accaduto leggo che “ci vollero 30 ore per spegnere l’incendio e più di 70 affinché la temperatura dei materiali incandescenti tornasse a livelli stabili.”
     Furono coinvolti 23 mezzi pesanti, 9 auto, una moto ed un furgone. Le vittime, ben 39, morirono quasi tutte per asfissia nei primi minuti dell’incendio. Venne calcolato che il danno dell’accaduto ammontava a circa 300 milioni di euro. La sentenza del processo accusatorio conclusosi nel 2005 a Bonneville, in Francia, ha condannato tredici persone, tra cui il responsabile della sicurezza francese Gérard Roncoli, con la pena più elevata, 30 mesi di reclusione. Il tunnel del Monte Bianco viene infatti condiviso, per responsabilità e gestione economica, con la Francia. Il conducente nel mezzo che ha innescato l’incidente invece si è preso quattro mesi con la condizionale.
     Ci sono voluti tre anni e 380 milioni di euro per ripristinarlo e riaprirlo, con tutta una serie di accorgimenti sulla sicurezza che, nel frattempo, anche a

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Strage, Galleria, Tunnel, Monte Bianco, Tauern, San Gottardo, Adeguamento, Norma, TEN, Direttiva, 2004/54/CE, Libro Bianco