ALFA MITO
di Giovanni Cozzi
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Chi di noi almeno una volta nella vita non ha desiderato guidare una supercar di quelle da oltre centomila euro, che normalmente si vedono solo nelle pagine patinate di qualche rivista o, alla meglio, in qualche video gioco? Sicuramente questa idea è passata anche per la testa di Luca De Meo, il quale, dopo essere transitato da Lancia in Fiat, è ora il nuovo responsabile del marchio Alfa Romeo. A lui si deve l’esordio della nuova Alfa MiTo! In effetti, la nuova piccola di casa Alfa ha adottato parecchi stilemi della meravigliosa 8C Competizione, che, dal canto suo, racchiude proprio nella linea evocativa tutta la storia e la tradizione sportiva del marchio.
Il proposito è quello finalizzato a proporre una piccola vettura sportiva, intrigante, modaiola e personalizzabile ad un prezzo possibile ai più, ricreando così quella passione nella guida e quella voglia di distinguersi che da sempre caratterizza il vero alfista.
Analizzando più nel dettaglio la nuova MiTo, iniziamo con il dire che questa nuova autovettura è sviluppata partendo dal pianale della Grande Punto; ma
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nient’altro accomuna le due auto. Lo sforzo di Alfa Romeo è stato quello di creare una vettura completamente nuova, sia nella linea sia nei contenuti, come dimostrano per esempio le nuove sospensioni “a rimbalzo” create appositamente per un maggior feeling nella guida, per non parlare poi del must di proporre su tutte le versioni un “manettino” stile Ferrari denominato Alfa DNA, il quale provvede a variare su tre possibili modalità la risposta del motore, dell’assetto e dell’intervento degli ausili elettronici, in modo da poter guidare la vettura a piacimento secondo l’umore e |
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soprattutto secondo le condizioni della strada! Fantastico, anche se il manettino l’avremmo voluto in posizione più comoda.
Anche le motorizzazioni, seppur derivate da modelli già presenti nella costellazione Fiat, sono state tutte affinate in modo particolare, sia come |
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