opera poetica più celebre fu “L’invito di Dafni Orobiano a Lesbia Cidonia”, pubblicata nel 1793, opera in cui il poeta invita la contessa bergamasca Paolina Secco Suardi Grismondi (Lesbia Cidonia) a visitare le collezioni di storia naturale e i gabinetti scientifici dell’ateneo pavese. Anche quest’opera fu scritta nell’ottica, tipica del periodo dell’Illuminismo, di diffondere la conoscenza
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Lorenzo Mascheroni
Piazza Giacomo Matteotti - Bergamo |
scientifica fra la gente comune attraverso la cultura: giudicata dai contemporanei come “i più bei versi sciolti del secolo”, (fra il 1793 e il 1900 ebbe più di 500 ristampe), trascorso l’Illuminismo venne invece stroncata e rubricata come “semplice catalogo in versi delle collezioni pavesi”. Onore e merito anche alla sua opera successiva, “L’Invito”, che contribuì non poco alla promulgazione del Museo di Storia Naturale di Pavia, gestito dall’Università di Pavia e la cui realizzazione era stata avviata proprio dallo Spallanzani nel 1771, quando riuscì ad ottenere in dono dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria la prima collezione: con questa |
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“sponsorizzazione”, il museo divenne così famoso che fu visitato da scienziati, principi e nobildonne di tutta Europa e persino dallo stesso imperatore d’Austria nel 1784. Un buon successo per il rettore Mascheroni!
Grandi onori sono stati tributati a Lorenzo Mascheroni anche dopo la sua morte. Vincenzo Monti scrisse nel 1831 il poema in cinque canti in terzine dantesche intitolato “In morte di Lorenzo Mascheroni”: conosciuto anche come “Mascheroniana”, il poema ci rappresenta il matematico/poeta/filosofo assiso nei cieli insieme a Dante, Petrarca e Galileo, anche se il suo ruolo più adatto potrebbe essere quello della ricerca di anime a lui più affini, come i sapienti del suo tempo quali Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Parini, Pietro Verri etc.
Bergamo ricorda l’insigne matematico con un monumento a lui dedicato, opera dello scultore milanese Ernesto Bazzaro, inaugurato il 5 settembre 1897 e collocato sul centralissimo “Sentierone”, la via pedonale principale della città, oltre che con una lapide commemorativa affissa sulla sua casa di nascita, una villa in località Castagneta. |
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