disposizione, fotografia, video, installazione, body art, in cui tutto è diventato arte concettuale, oppure ha orientato altri a riconsiderare il ruolo della pittura nel mondo dell’arte, i cosiddetti pittori analitici.
Nella musica, dopo le esperienze beat della fine degli anni Sessanta, sono arrivati i gruppi del rock progressivo: Area, Banco, PFM, i cantautori impegnati, figure isolate e geniali come quelle di Rino Gaetano, grandi sperimentatori di musica elettronica e testi esoterici come Franco Battiato, che proprio nel 1979 in pieno rigurgito punk uscì con uno dei suoi lavori più straordinari e rivoluzionari: “L’era del cinghiale bianco”.
Insomma, per chi è in questo mondo da almeno quarant’anni gli anni Settanta hanno segnato indelebilmente la propria cultura, la visione del mondo, l’idea stessa di libertà e, considerato che oggi chi ha tra i 40 e i 50 rappresenta la maggioranza, l’Italia contemporanea è in un certo senso figlia di quel decennio. Di seguito alcune immagini: www.triennale.it/slide. cristiano.calori@fastwebnet.it
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Triennale di Milano, Anni, Settanta, Mostra, Silvana Annicchiarico, Francesco Arena, Giancarlo Basili, Luca Beatrice, Marco Belpoliti, Elisabetta Benassi