LA RIQUALIFICAZIONE DELLA ZONA EX MOLINI MORETTI
                                 di Pierluigi Piromalli

     Un imminente contenzioso rischia di abbattersi sull’amministrazione cittadina e riguarda il complesso immobiliare che è in predicato di sorgere sull’area dismessa della ex Molini Moretti, nel territorio di Campagnola, confinante all’area aeroportuale. Tale ennesimo intervento edilizio, che ricade nell’ambito dei Programmi Integrati d’intervento, altrimenti detti P.I.I., ispirato a riconvertire e riqualificare una superficie industriale, ha però incontrato le ferme opposizioni del comitato dei residenti di zona che pare abbiano già assunto, in via preliminare e stragiudiziale, le necessarie iniziative per sollecitare un confronto e una valutazione alternativa con i responsabili di Palazzo Frizzoni. In buona sostanza, le contestazioni vertono sia sul progetto presentato, che prevede la costruzione di complessi residenziali con ampie volumetrie in un contesto di abitazioni mono o bifamiliari, sia sulla ricaduta veicolare che l’esistenza di tale complesso genererebbe. Il progetto prevede, infatti, oltre alla costruzione di abitazioni anche la realizzazione di un centro commerciale, certamente non dimensionato, ma pur sempre concorrenziale e alternativo all’Oriocenter, che attrarrebbe una imprecisata quantità di persone determinando un’ulteriore problema in termini di mobilità.
     Il quartiere di Campagnola, per la sua ubicazione geografica e per il fatto di rappresentare uno dei varchi di ingresso in città, è stato per anni ostaggio del caotico traffico veicolare che, dopo interminabili petizioni, valutazioni tecniche e periodi di sperimentazione, è stato parzialmente inibito al transito delle auto in entrata dall’asse interurbano, con conseguente alleggerimento del serpentone di veicoli che quotidianamente assediava la zona minando la tranquillità, la pazienza e la salute dei residenti. Il progetto in questione rischia, quindi, di riaprire una discussione sull’accessibilità all’area, chiusa tra l’aeroporto e il nascituro complesso residenziale e commerciale, e di rompere la pax faticosamente ed in qualche modo raggiunta tra i contendenti. La costruzione di edifici alti e unitari, a quanto è trapelato dagli organi di informazione e a quanto lamentano i residenti, oltre che generare un ostacolo che limiterebbe la vista sui profili di Città Alta, privilegio al quale difficilmente la popolazione rinuncia, violerebbe potenzialmente anche il Piano di rischio Aeroportuale, il quale vieterebbe interventi edilizi di grande impatto stante la vicinanza della infrastruttura e degli aerei che sorvolano la zona.
     L’operato dell’amministrazione, se così fosse, rischia di incancrenire i

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