arrivati alla conclusione che la presenza o l’assenza paterna sembra produrre problemi comportamentali in bambini di 4 anni, mentre, verso i 6 anni, in caso di assenza continua di uno dei genitori si evidenziano depressioni. Considerando l’etnia della madre, il sesso del bambino, il numero dei ricorsi ai servizi assistenziali, la presenza di violenza domestica e l’affetto diretto o meno di una figura paterna, quest’ultimo elemento mantiene un’importanza significativa.
La ricerca di Dubowitz H. (2001) suggerisce che il coinvolgimento del padre nella vita dei figli è associato al buon andamento evolutivo dei figli. Il campione di questo studio era composto da 855 bambini di 6 anni, compresi i loro genitori: dalla ricerca emerse che il coinvolgimento emotivo di entrambi i genitori nell’educazione del figlio favoriva un migliore sviluppo del bambino ed in associazione vi era una maggiore capacità di apprendimento. I bambini che avevano avuto un maggiore supporto paterno sviluppavano rilevanti capacità sociali e minor sintomi depressivi.
Goncalves S.D. et al (2001) hanno messo in evidenza la correlazione tra l’affettività vissuta dai genitori con i propri genitori con i sintomi depressivi e l’ansietà che si sono sviluppati in età adulta. Sulla base di un’indagine retrospettiva, sono stati selezionati genitori che dichiaravano di essere stati poco amati dai loro genitori: è stato riscontrato la forte correlazione tra la scarsa affettività vissuta in passato ed il rischio di depressione in età adulta; i padri poco amati risultano meno affettuosi delle mogli. Tutto questo dimostra che il maggior coinvolgimento affettivo dei padri verso i figli diventa una condizione necessitante per una sana affettività in età adulta.
Al contrario, Jorm A.F. et al. (2003) sono del parere che nelle famiglie dove vi è un maggior coinvolgimento dei padri vi sono anche maggiori problemi coniugali (conflittualità emotiva, conflitti tra i genitori, separazione o divorzio, maltrattamenti). Secondo questi ricercatori, il maggior coinvolgimento affettivo paterno non sempre è associato ad un minor rischio depressivo o di ansietà. Dove il padre è coinvolto emotivamente con i figli rispetto alla moglie, all’interno della famiglia vi è una maggior probabilità di problematiche familiari, con una più alta propensione a sviluppare sintomi depressivi o ansiosi. È possibile che i problemi famigliari sollecitino i padri nel ricercar maggior affetto presso i figli e che le mogli reagiscano con un ritiro affettivo.
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