Le autorità di molte regioni d’Italia stanno mettendo in atto numerose iniziative per avvicinare le persone all’utilizzo dell’acqua del rubinetto. Nelle mense scolastiche di Torino, Firenze, Roma e Bologna l’acqua potabile ha sostituito l’acqua minerale, mentre a Genova il comune ha distribuito gratuitamente 10.000 bottiglie e 3.000 caraffe di vetro ai cittadini che consegnavano, in cambio, 10 contenitori in plastica destinati al riciclo. Nelle province di Lodi, Pavia e Milano gli utenti di CAP Gestione (consorzio milanese, secondo gestore idrico nazionale) ricevono già da mesi insieme alla bolletta dell’acqua un’etichetta simile a quella che si trova sulle bottiglie delle minerali, nella quale viene indicata la composizione chimica della loro acqua.
     Un’altra iniziativa simpatica è partita dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che ha prestato il suo volto per sponsorizzare “l’acqua del sindaco”: i turisti in visita alla laguna ricevono in omaggio una bottiglietta di plastica, dotata di etichetta riportante le caratteristiche organolettiche dell’acqua, accompagnata da una mappa della città con evidenziate le 22 fontanelle dalla quali attingerla. Nell’hinterland milanese, invece, sono nate le “case dell’acqua”, fontane dalle quali sgorga acqua potabile, liscia o gassata. Si tratta di strutture con speciali erogatori dove i cittadini vanno gratuitamente a rifornirsi di acqua e sono state sponsorizzate dalla Tasm S.p.A. (società partecipata dalla Provincia di Milano); attualmente sono presenti a San Donato Milanese, Pieve Emanuele, Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone, Trezzano s/Naviglio e Vizzolo Predabissi, ma visto l’enorme successo che stanno riscuotendo ne verranno aperte a breve delle altre. Legambiente ed Altroconsumo hanno invece lanciato la campagna “Imbrocchiamola”, invitando bar, ristoranti e pizzerie a servire acqua del rubinetto in caraffa; ad oggi più di 700 esercizi hanno aderito all’iniziativa con notevole successo.
     L’invito a bere acqua del rubinetto al posto della minerale non significa che questa ultima non sia buona, anzi: essa viene scelta proprio per la sua eccellenza nel gusto e perché un prodotto naturale al 100% (ricordiamo che per legge la minerale non può essere né modificata né trattata con agenti disinfettanti). Proprio il gusto, però, è l’unica pecca dell’acqua del rubinetto, in quanto per poter arrivare batteriologicamente pura nelle nostre abitazioni essa deve essere trattata con l’aggiunta di cloro, ma il suo sapore può essere notevolmente migliorato lasciandola riposare per due ore in una caraffa prima di berla.
     A questo punto, non ci resta che provare… Non si sa mai che l’acqua del nostro rubinetto possa rivelarsi una piacevole sorpresa, per il palato e per il portafoglio, e vi lasciamo con l’invito che vi avevamo fatto anche nel precedente articolo. Non avete più scuse, minerale o potabile… Bevete, bevete, bevete!!!

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Bergamo, Acqua, Potabile, Gratuita, Rubinetto, Caratteristiche, Parametri di controllo, CAP Gestione, Legambiente, DL n. 31/2001, Tasm S.p.A.