difficoltà di comunicare con l’amministrazione comunale per avere un materiale didattico minimo o decidermi a caricare sul portapacchi della mia auto in fretta, prima che si cambiasse decisione, un armadio dismesso dall’amministrazione e generosamente concesso alla pluriclasse, nonché all’esperienza tragica delle due maestre meridionali che mi hanno preceduto, e che sono scappate dopo pochi giorni, inserite in un ambiente in cui io, che parlavo il dialetto, non sempre capivo quello che i ragazzi dicevano…).
     Sono convinto che la scuola sia la base della società (la Francia lo dimostra da un decennio), che ogni lavoro sia qualificante quando retribuito in modo da poter vivere dignitosamente (non è che l’operaio paga il pane con soldi diversi da quelli di un insegnante o di un professionista), che sarebbe auspicabile una preparazione seria e forse un po’ più selettiva dei nostri tecnici o docenti (quando penso che ad un esame di abilitazione alla professione forense in Calabria, dove si è abilitata anche la nostra onorevole Gelmini, la commissione si è rifiutata di abilitare tantissimi laureati per errori gravi di ortografia o a colleghi che insegnano lettere senza aver mai sostenuto un esame di grammatica italiana o di latino, rabbrividisco un po’; ma anche quando parlano certi politici mi preoccupo non poco sulla loro preparazione, sul loro modo democratico di rispettare le idee altrui e le scelte di chi ha avuto mandato dai cittadini; e non solo sull’uso dei congiuntivi per cui è famoso uno di loro).
     Sono fermamente convinto che la scuola sia soprattutto il corpo docente, che in gran parte è preparato e disponibile: sarebbe giusto quindi valutare obiettivamente chi maggiormente si impegna e consentirgli una remunerazione adeguata al suo valore, anche aumentando in alcuni casi il tempo scuola da dedicare al recupero ed all’approfondimento (di cui si parla un po’ poco). La scuola, diceva l’ex ministro Fioroni in TV a Omnibus, è sempre stata un campo di discussioni e di proposte o di riforme, spesso senza una logica reale ed un collegamento tra il prima ed il dopo. Tuttavia, una società in cui la scuola è carente è destinata ad un triste futuro.

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