CFL: SONO DAVVERO UN’IDEA COSÌ BRILLANTE?
                                  di Cristina Mascheroni

     Entro il 2012 dovremo, per legge, sostituire tutte le nostre “care” lampadine ad incandescenza con le CFL, ovvero le “Lampadine Fluorescenti Compatte”, meglio conosciute come lampadine a risparmio energetico. Molti storceranno il naso, in quanto è risaputo che le CFL non hanno proprio delle forme aggraziate e mal si adattano al design raffinato dei più trendy lampadari che popolano le nostre case, anche se, ad onor del vero, negli ultimi anni, per venire incontro a queste esigenze, le case produttrici stanno investendo sempre più nello studio di design accattivanti e nei processi di miniaturizzazione. Riuscendoci…
     Quali sono le significative differenze fra le due lampadine e perché la legge ci obbligherà a cambiarle tutte? Vediamoli insieme.
     Le CFL sono le “nipotine” dei vecchi neon, in quanto la costante evoluzione nel campo dell’elettronica ha consentito di produrre lampadine sempre più piccole, ad accensione sempre più veloce e con una qualità di luce migliore. Esse sono caratterizzate da un tubo bianco, più o meno raggomitolato, che negli ultimi modelli immessi sul mercato è stato ricoperto da un involucro di vetro tondeggiante per renderlo esteticamente simile alle vecchie lampadine ad incandescenza. Queste ultime, appunto, sono costituite da un bulbo di vetro sottovuoto all’interno del quale vi è un filo di tungsteno che viene scaldato dal passaggio di corrente elettrica: un processo simile alle vecchie stufe elettriche, con lo svantaggio che il 90% dell’energia viene dispersa sotto forma di calore, mentre il restante 10% rappresenta la luce. È risaputo, infatti, che una lampadina ad incandescenza accesa non la si può toccare perché “scotta”. Nelle CFL, invece, il processo di generazione della luce è diverso: il tubo di cui accennavamo prima, rivestito all’interno con sostante fluorescenti, viene riempito con un gas inerme (argon o neon) e con vapori di mercurio, i quali, al passaggio della scarica elettrica, rendono luminose le molecole del rivestimento. È un processo molto efficiente, in quanto oltre il 70% dell’energia prodotta viene trasformata in luce. Questa differenza fra i due processi di produzione della luce determina il risparmio energetico, in quanto le CFL necessitano di molta meno corrente elettrica per ottenere il medesimo risultato luminoso.
     Come funzionano le due lampadine? Quelle ad incandescenza sono collegate direttamente alla tensione elettrica a mezzo di uno zoccolo di metallo a vite, mentre quelle a risparmio energetico necessitano di un circuito elettronico nascosto nella base della lampadine, circuito che genera e controlla la scarica

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