Chi vuole viaggiare comodo e in compagnia si compri una XJ6, basta, avanza e risparmia pure dei soldi. La YZF R6 non è pane per i sui denti perché lei chiama adrenalina e vuole la pista! I sui 135 cavalli a 14.500 giri la dicono lunga sul carattere di questa 600 tutto pepe. Tutto qui è estremizzato. Dalla posizione in sella all’erogazione alta della coppia, dalla taratura del reparto sospensioni alle dimensioni e peso ridotti all’osso, come i cerchi con i raggi cavi. Se volete emozioni, quelle vere, siete nel posto giusto e questa è proprio la moto che fa per voi.
Saliti in sella sembra più una quarto di litro che una 600 tanto è filante e sinuosa nelle sue forme compatte; la finitura è ineccepibile così come la qualità della componentistica (il telaietto posteriore reggisella è addirittura in magnesio). Bellissimo lo scarico in titanio, ora posto sotto al motore per abbassare il baricentro e dotato, come sempre, del sistema Exup con valvola parzializzatrice. All’avviamento il ronzio sommesso del propulsore quasi inganna la sua vera natura, ma alla prima accelerata il rombo proveniente dallo scarico
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non lascia dubbi, è un purosangue! Bene, così ci divertiamo! Ruotando con decisione l’acceleratore scopriamo che la R6 è un fulmine, tanto da coprire il fatidico 0-100 in appena 4,27 secondi, che diventano 11,8 sui 400 metri, nonché 21,5 al traguardo del chilometro |
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raggiunto, tra l’altro, con una progressione fantastica ed un allungo di motore quasi interminabile. Ad ogni variazione di regime il propulsore cambia la sua natura e lo scarico lo risalta mutando conseguentemente la sonorità. Ai regimi più alti diventa un urlo acuto ed aggressivo ed insistendo con il gas si arriva in un battibaleno alla massima velocità.
La YAMAHA R6 è velocissima: la punta massima registrata è di ben 257,4 km/h, che francamente penso possano bastare senza andare a scomodare le sorelle da 1000 c.c., per le quali, sebbene ancora più veloci in pista, sarebbe terreno più ostico per loro la strada di tutti i giorni e le sinuose stradine tutte curve disseminate in ogni dove sul territorio italiano. Inoltre, queste ultime, rischierebbero di rimanere comunque penalizzate nell’handling rispetto alle
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