nuove e tanto efficaci super sport di oggi.
Alla prima curva decisa ci aggrappiamo ai freni e scopriamo quanto questa motocicletta sia dotata di un impianto frenante, che oserei definire sovradimensionato ed addirittura esuberante per il semplice utilizzo stradale, ma anche dolce e modulabile persino a bassa velocità. In piega la moto scende da sola e per rialzarla, stante i soli 166 chilogrammi di peso, non è un problema. In curva segue fedelmente le traiettorie, si viaggia sui binari, e in staccata è veramente micidiale con un ingresso in curva portentoso grazie anche alla frizione antisaltellamento. Il cambio, poi, in quanto a dolcezza e precisione degli innesti è da riferimento.
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Cosa volere di più? Diciamo che la R6, se condotta in maniera normale e rispettosi del codice stradale, riesce anche ad essere economica con un consumo medio attestatosi intorno ai 15 chilometri al litro, ma |
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anche andando forte non si scende comunque mai sotto i 13.
Concludendo, dobbiamo dire che, se non fosse per la posizione di guida molto estremizzata ed un comparto sospensioni perfetto in pista ma un po’ in crisi su viadotti e saltellamenti delle strade di tutti i giorni, questa moto sarebbe perfetta anche per l’utilizzo quotidiano, visto inoltre che per le velocità da codice non serve spalmarsi sotto il rastremato cupolino, mentre l’abitabilità in sella, per essere una supersportiva, è eccellente.
Per ultimo il prezzo. Questo concentrato di tecnologia su due ruote costa poco più di 11.000 euro franco concessionario, un prezzo assolutamente in linea con le dirette concorrenti e tutto sommato corretto. Se dopo aver letto la prova vi è venuta voglia di provare e magari acquistare la nuova YAMAHA R6 ricordatevi sempre di guidare prudentemente con indosso un abbigliamento adeguato, paraschiena compreso, e di saggiare le potenzialità del bolide esclusivamente su pista chiusa.
Un lampeggio a tutti. |
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