trasferire il mutuo presso un istituto aderente. In questo caso si avrebbe una distorsione della concorrenza fra Banche.
Secondo: l’onerosità di questi titoli ibridi. La banca dovrebbe infatti corrispondere una cedola che varia dal 7,5 al 8,5% per i primi anni e incrementata successivamente.
Terzo: si tratta del problema della solvibilità delle banche legato agli avviamenti che rappresentano circa la metà del patrimonio netto di molti istituti e che dovranno essere svalutati per riflettere la permanente riduzione di valori. In questo caso i “Tremonti Bond” non servirebbero a rafforzare il patrimonio a meno che non vengano convertiti in azioni ordinarie facendo entrare il Tesoro come socio…
In sostanza, questi strumenti appaiono troppo rigidi, disincentivanti e non pienamente centrati sul problema economico. Ritengo che avranno un utilizzo molto limitato rispetto alle previsioni…
Per eventuali chiarimenti ed approfondimenti potete scrivere alla redazione oppure contattarmi direttamente tramite e-mail: gabbiadini@siaconsul.it
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