Raccontaci della tua esperienza sul palco al fianco dei “grandi” della musica italiana.
     “Il primo ‘ingaggio’ importante è stato sicuramente quello con gli 883; fino a quel momento avevo suonato con musicisti emergenti, ero stato da Red Ronnie ed ero già stato notato sia a Roxy Bar sia ad Help, ho partecipato sia con Madreblu sia con il cantante Erz, avevo fatto anche un Sanremorock con Marina Barone, moglie del discografico della Duckrecord, ed abbiamo fatto l'apertura a gruppi famosi quali i Simple Minds, i Deep Purple, a Tony Hadley (ex Spandau Ballet), sono state tutte esperienze importanti e durante il programma di Red Ronnie ero stato notato anche dal pubblico a casa. Singolare l'episodio in cui, durante una esibizione, arrivò una chat da uno spettatore che chiedeva di poter vedere la strumentazione del chitarrista e ricordo ancora come Red Ronnie, partito a leggere il messaggio convinto fosse una domanda rivolta al cantante, si fermò e rilesse: ‘vorrei vedere la strumentazione del chitarrista…’ sul palco con noi c'era Paolo Belli, ospite della puntata, e allora Red Ronnie salì sul palco, passò il microfono a Paolo che dimostrò una certa conoscenza della tecnologia applicata al ‘chitarrismo’. Qui mi resi appunto conto di essere riuscito ad attirare l'attenzione sia del pubblico quanto, soprattutto, degli addetti ai lavori. Questa attenzione è sfociata appunto nell'ingaggio da parte degli 883, per prendere parte al loro Tour, in un momento molto importate perché si trovavano all'apice del successo discografico, sia per il gruppo sia per Max Pezzali. È stato l'inizio di quella fase che l'ha poi portato alla carriera da solista. Ho avuto quindi l'opportunità di esibirmi in posti che mi hanno dato una grande emozione, sicuramente uno di questi è il Forum di Assago, dove mi sono trovato davanti migliaia di persone e mi sono reso conto che tutte quelle persone avevano pagato un biglietto ed erano lì proprio per assistere a quello spettacolo e su quel palcoscenico ci sei tu, sulla stessa scena in cui avevi visto suonare i tuoi idoli. Anche perché, proprio in quegli anni, avevo vissuto da spettatore il Forum per assistere ai concerti dei migliori chitarristi e dei principali gruppi della scena rock mondiale. Mi sono così potuto rendere conto di quanto sia importante il ‘salotto’ di Milano per il mondo della musica, perché esibirsi in quel contesto significa anche incontrare tutte le persone che contano, fai un concerto e incontri Jovanotti, fai un concerto e c'è Pino Daniele in platea, fai un concerto e alla fine arriva Biagio (Antonacci n.d.r.) e ti dà una pacca sulla spalla, magari non sanno chi sei, ma sanno cosa rappresenti e quindi significa vivere costantemente delle emozioni. Alla fine sei più emozionato da queste presenze che non dalle migliaia di persone del pubblico.”

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Bergamo, Musicista, Bergamasco, Intervista, Fabrizio, Frigeni, Past Part Two, Bacchus, Progetto, Paolo Acquati