fisioterapista di Mauro. Sostiene che è importante questo tipo di attività per un soggetto affetto da SLA, in quanto “la degenza in un letto di ospedale uccide l’anima”, mentre la terapia attiva aiuta anche la psiche del paziente. In acqua,

ci spiega Alessandro, essendo il corpo più leggero che nell’aria, Mauro riesce a muovere lentamente braccia e gambe. Questo gli consente di allenarsi, sostanzialmente, e ciò è possibile in quanto Mauro respira, seppur a fatica, autonomamente nonostante la pressione dell’acqua sulla cassa toracica. La fisioterapia in acqua è così importante e
vantaggiosa per i malati di SLA che dovrebbe rientrare nelle cure consigliate e riconosciute dal Ministero della Sanità. Mauro ne è la prova vivente: a quasi sei anni dall’inizio della malattia respira da solo e muove i muscoli facciali, nonché, poco, gli arti. In piscina Mauro può ancora camminare: l’emozione nel vederlo
spostarsi da solo, per quanto protetto ed assistito da Alessandro e da sua moglie, è difficile da descrivere.
     La giornata con Mauro si conclude a cena, davanti ad una grigliata sapientemente preparata dai suoi amici, la quale, tuttavia, possiamo

gustare solamente noi. Mauro, questa sera, si è concesso qualche cucchiaio di caffè… pochi sapori può ancora gustare e pensare che a volte noi abbiamo anche il coraggio di lamentarci di una bistecca cotta non secondo le nostre aspettative!
     Scarica il video di Mauro: "Comandante senza vento" (Mp4 da 30 MB)
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