non rimanere così attaccata a lui, in simbiosi, perché è nocivo sia per me quanto per Mauro. Abbiamo bisogno di tutte queste persone intorno, l’amore e l’affetto che ci danno ogni giorno è la forza che ci aiuta ad andare avanti e a combattere contro questa difficile malattia.”
Al termine dell’intervista è ora di pranzo. Parlavamo appunto di una famiglia allargata… tra i genitori di Katia, gli amici di Mauro con le loro mogli, i vari bambini al seguito… si è finiti per fare una tavolata tutti in compagnia. Come ogni sabato, ci spiega Katia. Poi ci si divide i compiti: i bambini vanno all’oratorio o a giocare a calcio, altri amici vanno a fare la spesa per la cena del sabato sera, un rituale per la famiglia Rivellini, ed i restanti portano Mauro alla consueta fisioterapia in acqua.
Abbiamo modo di comprendere l’abissale differenza tra l’uso della tipica carrozzina e la bascula. Per una persona che non può in alcun modo decidere la posizione da tenere per le braccia e le gambe e dipende da altri per eventuali
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formicolii e scomodità degli arti (vi ricordiamo che la sensibilità della pelle è immutata), è fondamentale una postura comoda, ma nel furgoncino del comune di Telgate, che effettua il servizio di trasporto dei disabili, entra solo la classica sedia a rotelle.
La vita di Mauro scorre velocissima, per i nostri ritmi. Per ogni cosa, per ogni operazione, per ogni |
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spostamento, ci vogliono decine di minuti, così è già sera e ti sembra di avere fatto gran poco. Salire sul furgone del comune, recarsi nei pressi di Treviglio, scendere dal furgone, vestire Mauro per la piscina, i saluti a tutti, la fisioterapia e poi, la sequenza inversa per tornare a casa… è già ora di cena.
Ci soffermiamo sulla fisioterapia in acqua. Alessandro Biemmi è da anni il |
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