Mauro, sappiamo che fra gli amici e gli affetti che ti circondavano prima di ammalarti qualcuno di loro dopo si è allontanato. Che cosa pensi di loro?
     “Penso che hanno avuto paura di affrontare questa malattia.”
     Possiamo affermare che le persone le quali ti sono state vicino prima, dopo che ti sei ammalato, sono ancora più vicine a te oggi, in una sorta di famiglia allargata?
     “Sì.”
     Pensi mai al tuo futuro? Se sì, cosa pensi, come lo immagini?
     “Non bello.”
     Katia, l’amore è la forza più grande che c’è e tu ne sei la prova vivente. Quanto è difficile, se lo è, stare accanto a Mauro?
     “Per me è stato naturale,” ci spiega con gli occhi lucidi, “quando hai accanto una persona che ami è naturale stargli accanto, anche nelle difficoltà. Ci sono dei momenti, però, in cui perdi la testa, quando ti rendi conto che lui, con tutte le sue esigenze, ti assorbe il 90% delle tue energie e i bambini, che stanno crescendo e quindi aumentano anche le loro esigenze, il restante 10%. Per te non resta nulla, sei completamente risucchiata in questo vortice di necessità. Fino a quando poi, tocchi per terra e sei costretta a chiedere aiuto, come è successo a me… aiuto che è arrivato, in primis da uno psicologo, che mi è stato accanto e mi ha aiutato a capire, a ridimensionare le mie manie di voler fare tutto da sola, senza chiedere aiuto a nessuno, e poi dal grande affetto di tutte queste persone che mi sono accanto, dalla mia famiglia, sempre presente fin dal primo momento che Mauro si è ammalato, ai miei meravigliosi amici che non ci


lasciano mai soli, in una sorta di famiglia allargata, proprio come avete immaginato voi durante questa giornata che siamo trascorrendo insieme. Non è stato facile, né per Mauro, che ha dovuto imparare a lasciarsi andare, a farsi capire ed aiutare anche da altri, né tanto meno per me, abituata a gestirmi da sola, a non avere gente per casa. Per me è importante comunque tirarmi fuori,
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Mauro, Rivellini, SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Fisioterapia, Acqua, Alessandro Biemmi, Rete SLA, Malattia, Disagi, Burocrazia