LA CITTÀ VISIBILE - Bergamo nell’archivio fotografico Sestini
Omaggio a Domenico Lucchetti

                                  di Cristina Mascheroni

     Con Expo 2015 Bergamo si appresta a diventare una meta turistica anelata, polo d’attrattiva per i milioni di visitatori che arriveranno in Italia per l’Esposizione Universale. La città si prepara, allora: partono i rinnovamenti, gli alberghi si tirano a lustro, le agenzie di promozione turistica si scervellano per preparare pacchetti “all in one” a misura di turista, il giro della città non “in cento giorni” come raccontava un famoso libro ma “in cento minuti”… e i bergamaschi, tranquilli, osservano la loro città che cambia, lentamente, inesorabilmente, ogni giorno…
     Proprio a loro, e anche a chi bergamasco non è ma Bergamo gli è rimasta nel cuore, è dedicata la mostra visibile in Città Alta fino al 20 settembre 2009, al Museo Storico in Piazza Mercato del Fieno: “La città visibile”; fotografie d’epoca ingiallite dal tempo, mixate sapientemente con originali ricostruzioni d’ambiente e interattività dei giorni nostri, una miscela di presente e passato per scoprire come era il capoluogo di provincia un secolo fa o per ricordarne l’aspetto.
     Chiaro, nessuna fotografia o nessun filmato, da soli, possono descrivere una città così poliedrica: in mostra i luoghi più significativi, alcuni profondamente cambiati o addirittura scomparsi, le tradizioni, i momenti storici più importanti, i grandi cambiamenti, il mondo del lavoro, i riti collettivi dell’epoca, le mode e le atmosfere. Non solo mostra fotografica, quindi, ma finestra aperta sul passato illustre di questa splendida città.
     Per inciso, non è una esposizione da vedere in pochi minuti… in verità nessuna lo è, ma noi italiani siamo apaticamente intenti a vedere senza soffermarci a guardare… figuriamoci se c’è da ascoltare. Qui campeggia la differenza: il bergamasco che ama Bergamo, il turista che ama la nostra città o, semplicemente, che adora la storia, guarderà ed ascolterà a bocca aperta con fantasia sfuggente ed irrefrenabile.
     All’ingresso ci accolgono fotografie seppiate scattate negli ultimi decenni del Novecento: gli occhi non riescono a staccarsi da un’immagine stupenda dei Propilei di Città Bassa, all’epoca chiusa dalla cancellata del dazio doganale. Incredibile pensare a quanto tempo sia trascorso e quanto ancora oggi subiamo il fascino di questa porta d’ingresso alla Città Alta…
     La mostra si snoda attraverso diversi percorsi tematici, vediamoli insieme. Il primo, “I volti della città”, ci mostra il cambiamento avvenuto alla città fra la fine

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