ELEZIONI AMMINISTRATIVE ALLA VOLATA FINALE
                                  di Pierluigi Piromalli

     L’amministrazione cittadina si sta avviando alla conclusione del proprio mandato e gli elettori bergamaschi saranno chiamati ad esprimere, nel prossimo mese di giugno, le proprie preferenze per scegliere il primo cittadino che occuperà la poltrona di Palazzo Frizzoni per il prossimo quinquennio. Sui giornali locali e nelle segreterie politiche di partito sono, quindi, iniziati i lavori “preparatori” per individuare l’alter ego di Bruni, il quale si è riproposto alla guida della città per concludere il lavoro della prima tornata amministrativa e, per far ciò, ha recentemente illustrato, nel corso dell’incontro pre elettorale tenutosi presso l’auditorium cittadino, l’operato di questa prima fase gestionale per cercare di ottenere l’investitura per il secondo mandato.
     La posizione di Bruni è, oggi, ovviamente diversa da quella delineata nel 2004 allorché scese in campo per sfidare la giunta uscente di Veneziani, caduta al ballottaggio dopo le virate dell’ultimo momento a favore del centrosinistra di Bruni. V’è, inoltre, un aspetto che, per il momento, va a vantaggio del sindaco in carica e che va ricercato nella confusione che, a livello locale, regna nel centro destra, rivolto ad individuare il candidato che contenderà all’attuale primo cittadino la poltrona comunale. Nel momento in cui scriviamo, i più accreditati per ambire alla massima carica cittadina sono ancora Saffioti e Tentorio, rispettivamente di Forza Italia e di AN, anche se le contorte manovre regionali del PDL, rivolte alla distribuzione di poltrone tra i partiti della coalizione, stanno facilitando le operazioni elettorali di Bruni e dei suoi sostenitori. L’elezione di sindaco a Bergamo per il centrodestra è, infatti, fortemente condizionata dalle decisioni a livello regionale tanto che, come è avvenuto per le amministrative in Sardegna, si è reso necessario il diretto intervento di Berlusconi che, da Deus ex machina (dal greco “dio che viene dalla macchina”), cercherà di indottrinare i suoi sottoposti per decidere i destini orobici.
     La contesa che sta ritardando l’inizio delle decisioni elettorali del PDL cittadino è legata soprattutto alle scelte per rappresentare le Province di Milano e Brescia, per le quali Alleanza nazionale rivendica almeno una delle due cariche. Gli accordi che saranno stretti in sede provinciale consentiranno, quindi, di operare la scelta del candidato sindaco per la città. In ogni caso, Bergamo rappresenta un esempio emblematico visto che l’elettore cittadino, fin dal 1990, ha sempre preferito sostenere la candidatura di forze nuove forse perché le gestioni uscenti non hanno dato prova di grande efficacia o forse in

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