SFILATA DI IPOCRITI DEL “SO IO CHE COSA È GIUSTO!”
                                  di Emanuela Fornoni

     Eluana deve vivere, Eluana deve morire… Eutanasia sì ed eutanasia no… e provare, invece, a lasciarla in pace? Perché non stendere su tutta questa faccenda un bel velo e lasciare che questa povera ragazza e tutta la sua famiglia trovino pace? Facile parlare e sbandierare quando la persona nel letto d’ospedale è la figlia o la sorella o la fidanzata di altri. Facile parlare quando non siamo stati noi a ricevere la tremenda telefonata che ci avvisava dell’incidente avvenuto e ha inchiodato a quell’istante la nostra vita. Facile... Nessuno di noi si è mai interessato di Eluana per tutti questi anni, non ha pregato, non ha manifestato, non ha sbandierato la sua solidarietà in televisione e non si è battuto per aiutare questa famiglia e adesso cos’è cambiato? Da dove saltano fuori tutte queste persone che devono dire la loro e mettono becco nella vita di questa famiglia, la giudicano, puntano il dito…? Adesso puntano il dito, e perché prima invece non hanno teso una mano? Eppure Eluana non è stata in ospedale solo un giorno, anni, anni e anni… Non si sono formate code fuori dall’ospedale di gente che si recava a trovare la sventurata Eluana e a portare la sua solidarietà alla famiglia, nessuno l’ha vegliata o ha acceso candele finora. Finora no… Ora però che in tutto questo si può intravedere uno spiraglio politico ed Eluana può essere sbandierata e strumentalizzata da chi è a favore, o contro a seconda dei casi, all’eutanasia o all’accanimento terapeutico, è affare di tutti. Per lo meno fino a che, adesso che è deceduta, non ci si dimenticherà di lei, di nuovo.
     Come si può permettere che un padre venga chiamato “assassino” perché dopo anni di sofferenza e un calvario che non augurerei neppure al mio peggior nemico sceglie di compiere un estremo drammatico atto d’amore. Ma cos’altro può essere? È o non è l’amore filiale, l’amore più forte e più viscerale che esista? Sì, sì e sì maledizione! E qualsiasi genitore può dirlo e affermare che è sconvolgente sopravvivere ai propri figli. E allora, pensate davvero che il signor Englaro abbia preso questa decisione a cuor leggero? Pensate davvero che se anche ci fosse una minima, lontanissima, remota possibilità di rivedere il sorriso di sua figlia non farebbe tutto quanto è possibile? Come si può affermare che questo padre uccide sua figlia? È tremendo… Ed ancor più è tremendo che questa vicenda sia sulla bocca di tutti, bla bla bla e ancora bla bla bla… Non si può giudicare e per poter parlare bisogna vivere certe esperienze. E anche se le si sono vissute, ognuno può sopportare il dolore in modo diverso e può decidere di voler dare pace e finalmente serenità a una figlia che non vede più e non potrà

      pagina 01 di 02
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Emanuela, Fornoni, Eluana Englaro, Stato, Politica, Eutanasia, Media, Pubblicità, Legge