- Seconda parte ( Parte 1° )
Riprendiamo da dove vi avevamo lasciati il mese scorso… in riva al mare, con i piedi a mollo nelle onde fresche di qualche bel mare azzurro… e continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di tutti i tesori che lo stesso ci offre. Vi abbiamo parlato di brezza marina, sabbia, benefici della talassoterapia, adesso vi vogliamo parlare di quanto di meglio il mare custodisce al suo interno: le alghe marine.
Con il termine “alga” si indica comunemente un “organismo di struttura semplice, autotrofo, unicellulare o pluricellulare, che produce ossigeno e che non presenta una differenzazione in tessuti vera e propria”. Forme semplici di alghe erano presenti sulla Terra già molti milioni di anni fa: prime forme di vita apparse, esse rappresentano oggi una possibile speranza di salvezza per il nostro malandato pianeta ma, purtroppo, molti scienziati tendono a sminuirne l’efficacia e l’utilità, relegandole a ruoli minori nella lotta per la salvaguardia della nostra atmosfera. Se torniamo indietro nel tempo, a circa tre miliardi di anni fa, la Terra era avvolta da una atmosfera resa irrespirabile dai gas presenti: questi microrganismi, le alghe appunto, iniziarono una lenta ma inarrestabile opera di trasformazione. Ricordiamo che, allora, il sottoprodotto della fotosintesi clorofilliana, l’ossigeno, rappresentava solo l’1% dell’atmosfera. Lentamente, giorno dopo giorno, le alghe resero l’atmosfera respirabile, gettando così le basi per l’evoluzione delle forme di vita superiori. Da allora anche le alghe si sono evolute, specializzate, ed oggi sono state catalogate oltre 20.000 specie, classificate in base alla loro colorazione.
Le alghe vivono generalmente in acque poco profonde e sono caratterizzate da forme particolari e da colori dovuti ai pigmenti accessori grazie ai quali riescono ad utilizzare tutto lo spettro della luce. Abbiamo le alghe verdi, che si trovano più vicine alla superficie dell’acqua, dove assorbono la luce rosso-arancio che ha lunghezza d’onda maggiore e che viene bloccata prima di altre dall’acqua; a profondità maggiori, invece, troviamo le alghe brune, le quali assorbono i raggi blu-verdi, che giungono più in profondità nell’acqua, mentre ancora più nell’abisso marino, laggiù dove la luce fatica ad arrivare, troviamo le alghe rosse, che assorbono la luce blu, molto tenue. Le alghe più antiche sono chiamate “organismo unicellulare”, cioè organismi costituiti da un’unica cellula, completamente autosufficiente, e fanno parte del fitoplancton, quindi hanno un ruolo importante nella catena alimentare degli animali acquatici; inoltre,