RICORDARE, ANESTETIZZARE, DIMENTICARE
                                  di Gaudenzio Rovaris

     La riflessione di questo mese parte dall’editoriale di “Mozzo Comunità Viva” del febbraio 2009 di cui riporto l’inizio “L’inizio anno presenta una straordinaria concentrazione di ‘giornate della memoria’ sia a livello ecclesiale che civile: si è cominciato domenica 18 con la giornata dei migrantes; lo stesso giorno iniziava il tradizionale ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani; la domenica 25 era dedicata alla famiglia; il 27 tutto il mondo ha ricordato l'immane tragedia della Shoah mentre domenica 01 febbraio in tutte le chiese si è pregato per la difesa della vita dal sorgere al tramonto; infine il 02 febbraio è stata la giornata della vita consacrata. A chi è tentato di pensare che tale concentrazione sia eccessiva, ricordiamo che lo stesso giorno in cui la Chiesa celebrava la vita, la povera Eluana veniva sottoposta al protocollo che l'avrebbe fatta morire in modo perfettamente legale. Mentre il mondo faceva memoria del più orrendo misfatto del XX secolo, un vescovo scismatico lefebriano vergognosamente si ostinava a negarlo, suscitando scandalo e mettendo in grave imbarazzo la chiesa che aveva appena ritirato la scomunica a lui e ai suoi soci. Mentre la comunità cristiana pregava per i migranti ed invitava la società all'accoglienza e all'integrazione, il Governo promulgava una legge che obbliga i medici a denunciare i clandestini in caso di malattie infettive. Per non parlare di quei giovinastri che non hanno trovato di meglio da fare che dar fuoco a un povero immigrato che dormiva sulla panchina di una stazione di Roma. Che dire poi degli stupri, rapine, violenze di gruppo non solo da parte dei soliti rumeni, ma sempre più spesso anche da parte di italiani - spesso giovanissimi appartenenti a famiglie rispettate - che insieme ad assoluto disprezzo per la vita e la dignità altrui, dimostrano totale incapacità di riconoscere la gravità dei loro gesti? Ciò che con inquietante frequenza sta avvenendo nel nostro ambiente ci dice come queste giornate del ‘ricordo’ siano tutt'altro che inutili, anzi continuino a essere più che mai necessarie a tutti e non solo alle giovani generazioni che per forza di cose hanno memoria corta.”
     Mentre stendo queste righe sono trascorsi solo dieci giorni dalla morte di Eluana e ormai la sciacallaggine di chi ha cavalcato questo dramma ha lasciato il posto al “Grande fratello”, alla hostess che è stata licenziata perché (“in tutt’altre faccende affaccendata” direbbe il Giusti) non si è presentata al lavoro che per tanti suoi compagni d’avventura in Alitalia-Cai resta un miraggio, alle manifestazioni in difesa di… non in proposta di…, alle solite liti di politici. Probabilmente, quando sarà in rete Infobergamo.it di marzo, il pubblico

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