Domenica 18 luglio è stata la volta della Paese Ospite 2010, la Svizzera: dopo l’introduzione del gruppo elvetico Third Reel, il Console Onorario di Svizzera per la provincia di Bergamo, Avv. Daniel Vonruf, ha evidenziato le affinità che legano il popolo elvetico ai bergamaschi, in primis il loro movimento migratorio e la grande passione per il proprio lavoro. Il Console ha inoltre auspicato per il Festival del Cinema d’Arte di Bergamo un successo pari a quello raggiunto dal più famoso Festival di Locarno. A seguire, sono stati proiettati tre film svizzeri: “Villa Saluzzo-Serra. La latenza del visibile” di Adriano Kestenholz, “Larsen” di Carlo De Rosa e “Living-room dancers” di Bastien Genoux, il tutto intramezzato dall’esibizione degli Haudegen Alphorn Trio, gruppo internazione di suonatori di corno alpino che ben hanno saputo ricreare le elvetiche atmosfere.
     Lunedì 19 luglio, finalmente si è entrati nel vivo del festival con la proiezione di otto delle 36 pellicole in concorso per le due sezioni “Cinema d’Arte” e “Sottoventi”. Per la sezione “Sottoventi” si è partiti con “Amona Putz!” di Telmo Esnal, storia surreale sul rapporto genitori-nonni-figli. A seguire, sono stati proiettati “Mobile” della regista tedesca Verena Fels, storia di una mucca che, stanca di vivere ai margini della società, decide di prendere il controllo del proprio destino; “Luigi Indelicato” di Bruno e Fabrizio Urso; “Martes por la manan” del regista spagnolo Cheli Sanchez, commedia degli equivoci nel mondo del lavoro; “Non è poi così terribile” cortometraggio di Beniamino Sulfaro; “L’homme qui dort” della regista francese Ines Sedan e “Il Lavoro” di Lorenzo di Nicola. Per la sezione “Cinema d’Arte” è stato proiettato, invece, il film “Appunti per la distruzione”, resoconto della vita e delle opere dello scrittore italo-nazista Dante Virgili, sconosciuto ai più e del quale non esiste più neanche una fotografia. In questo film vengono messe in scena le folli, violente e perverse azioni quotidiane di un uomo nazista, tali quali lo scrittore le ha immaginate nel suo libro “La distruzione”, scandaloso romanzo nazista che ha anticipato di più di trent’anni la distruzione delle Torri Gemelle di NY.
     Martedì 20 luglio il festival è proseguito con altre proiezioni. Per la sezione “Sottoventi” abbiamo assistito alla visione del corto “ReteP” del regista olandese Mathijs Geijskeks, “Mano di Fata” di Fabio Scalzotto, film singolare che documenta l’operosità della mano destra di una donna nella giornata delle mimose, l’8 marzo. A seguire, il film del regista slovacco Peter Bizjak “Bititsch”, storia un nazista dipendente dalla pizza, che si fa consegnare al suo domicilio ogni ora e che entra in conflitto con un muscoloso uomo di colore, il fattorino delle consegne; il film “41” di Massimo Capelli; “Gameboy” del tedesco Tim

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