REGIONE LOMBARDIA: 6MILA EURO SE SEI "ABBASTANZA" SFIGATO
                                  di Emanuela Fornoni

     Cari lettori di Infobergamo.it, eccoci qui ritrovati. Questo mese vi sottopongo una mia personalissima riflessione: è stato presentato dalla Regione Lombardia, ormai da qualche tempo, il bando che prevede l’assegnazione di un contributo di sei mila euro, una tantum a fondo perduto, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. I destinatari, come si legge nel bando, sono: “Tutte le tipologie di famiglie previste dalla legge regionale sulla famiglia, e vale a dire: le giovani coppie - quelle sposate dopo il 1 gennaio 2007 o che si sposeranno entro il 28 febbraio 2010, e i cui componenti non abbiano compiuto 40 anni alla data di presentazione della domanda; le gestanti sole - donne gravide del primo figlio che siano nubili o prive del coniuge per separazione legale senza convivenza, divorzio o decesso; i genitori soli con uno o più figli minori a carico; i nuclei famigliari con almeno tre figli, che presentino un reddito Isee non superiore a 35.000 euro.” Per dovere di cronaca aggiungo che per accedere al contributo, inoltre, sarà necessario: “Aver rogitato tra il 1 gennaio 2007 e il 28 febbraio 2010; il valore dell’alloggio acquistato dovrà essere compreso tra i 25.000 e i 280.000 euro; il mutuo non potrà avere durata inferiore a 5 anni”.
     A dire il vero, è da parecchio tempo che penso di scrivere un pezzo su questo bando e addirittura ho anche pensato di scrivere una lettera al Presidente Formigoni, il perché è subito detto: trovo discriminante che per avere il diritto di accedere a questo bando sia necessario essere veramente sfortunati. O meglio, è giusto che la Regione tuteli e dia una possibilità in più a coloro che ritiene essere delle “categorie più deboli” ma non ritengo corretto che questa definizione non comprenda l’essere semplicemente un single. Se si parla di una coppia regolarmente sposata o in procinto di esserlo, sei ok e puoi accedere al bando, se sei convivente e vuoi al pari dell’altra coppia mettere su casa, no, non puoi avere il contributo, e già su questa differenza avrei da ridire e da discutere per un altro articolo intero.
     Nel 2010, tra due coppie di giovani, con la stessa età, le stesse potenzialità, redditi e quant’altro, la nota discriminante deve essere ancora il matrimonio...? Lo Stato, almeno sull’acquisto della prima casa, dovrebbe tutelare tutte le coppie, non solo quelle sposate, perché entrambe quando decidono di comperare o ristrutturare la loro prima casa incorrono nelle stesse identiche spese e difficoltà. Forse che due giovani che decidono di mettere su famiglia senza sposarsi dimostrino per questo intenzioni meno serie? Comunque sia...

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