di diamante delle berlinette classe C fintanto che la Ford, con la sua Focus ST, trapiantando nel cofano motore della sua media 2 volumi il 5 cilindri Volvo, sconfinò fino a quota 225 HP, creando una vera e propria best-seller nel segmento più combattuto grazie ai suoi 242 Km/h di velocità massima, un tempo di soli 6,8 secondi nello stacco da fermo a 100 km/h ed una caratterizzazione sportiva invidiabile (i due mondiali costruttori WRC ne sono la prova).
     Apriti o cielo! Tutto ciò, probabilmente non fu gradito alle case concorrenti tanto da farle subito correre ai ripari, sfornando, anche in questo caso, una sequela di nuovi modelli sempre più corsaioli. La Volkswagen, concorrente diretta e per questo sentitasi chiamare in causa per prima, con la nuova Golf VI GTI portò la potenza della sua icona sportiva a 210 cavalli, i quali, con gli affinamenti estetici e telaistici del caso, spingono ora la vettura alla velocità massima di 240 all’ora con 6,9 secondi di accelerazione da zero a cento; persino i marchi cosiddetti “Premium” si sono prestati a questo gioco, con Audi e BMW in prima linea. Esse, rispettivamente, propongono le loro “130i M-Sport” a trazione posteriore da ben 258 cavalli e 6 secondi netti nello 0 -100 ed “S3 TFSI Quattro”, la quale, a differenza di tutte le altre, sfoggia le proverbiali 4 ruote motrici, leit motiv della casa dei quattro anelli, coadiuvate da ben 265 cavalli e 5,7 secondi da zero a cento. Per entrambe velocità autolimitate a 250 all’ora. A questo punto, nelle vetture a sole due ruote motrici, entra a far parte del lotto anche la Mazda, con la sua “Mazda3 MZR-DISI turbo MPS” (mamma mia questi giapponesi con le sigle), fornita di un motore turbocompresso di 2300 c.c. con una potenza di ben 260 cavalli e lanciandola sul mercato come la due ruote motrici di segmento C più potente del mondo.
     Benissimo, da qui in poi è guerra aperta. Parte all’attacco Renault proponendo la nuova Megane Coupè in versione RS sia Sport sia CUP, con telaio ribassato e assetto più corsaiolo, come arma totale del segmento, alla quale, ad onor del vero, dobbiamo riconoscerle oltre ad una linea mozzafiato una efficacia in pista tra le curve impareggiabile. Essa viene venduta con il propulsore 2 litri twin scroll e intercooler da 250 cavalli per 245 all’ora e 6,1 secondi da zero a cento. Alla nuova RS risponde immediatamente VW con la nuova Golf R; lasciato il suffisso 32, essendo ora una 2000 turbo a quattro cilindri e non più una 3200 aspirata a sei, porta la sua potenza a ben 271 cavalli con 5,5 secondi sullo 0-100 e velocità di 250 all’ora autolimitata. Invariata rimane la trazione integrale di derivazione Audi.

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