freni), il differenziale autobloccante Q2, nonché il controllo di stabilità ESP e il sistema Hill-Holder. Per il confort, di serie anche clima automatico e radio CD.
Per la più accessoriata, sempre di serie troviamo il clima bizona, viene aggiunto il cruise control, i comandi radio al volante, i fendinebbia, le ruote in lega da 16 pollici e cambiano gli allestimenti interni di stoffe e tappezzeria con maggiori possibilità di personalizzazione, persino per il colore della plancia. Solo per quest’ultima, poi, sono riservati il Pack Sport (assetto e cerchi maggiorati) nelle varianti da 17 e 18 pollici per 1700 o 2000 euro di sovrapprezzo, nonché i pacchetti Premium e Premium Plus, rispettivamente a 1000 e 1200 euro.
Degno di nota anche il navigatore satellitare a scomparsa con display ribaltabile, il quale racchiude tra le varie possibilità anche quella di essere utilizzato come strumento di telemetria di bordo. Un must veramente irrinunciabile per gli amanti della guida sportiva. Prezzo: 1800 euro.
Concludendo, prima di fare i dovuti complimenti all’Alfa Romeo per la riuscitissima nuova autovettura, permettetemi solo una piccola e personalissima critica costruttiva. Visto che per una serie di ragioni politico-commerciali si è fortunatamente riusciti a rinverdire un nome come Giulietta (volutamente scritto in corsivo), tanto blasonato e ricordato da generazioni di Alfisti, e a quanto pare seguirà quello di Giulia e forse di Duetto, penso che questa volta fosse il momento più appropriato anche per smetterla di utilizzare quei banali suffissi Progression, Distinctive, Executive e via discorrendo, tanto inadeguati quanto sfacciatamente esterofili per un prodotto così Italian-Style!
Da figlio di un orgoglioso Alfista anni 70, il quale, purtroppo, ci ha lasciati alcuni anni fa, ricordo sin dall’infanzia che ogni Alfa che si rispettasse mostrava fiera sul bordo posteriore del bagagliaio scritte del tenore di T.I. (acronimo di Turismo Internazionale), SUPER, appellativo delle versioni più ricche, Veloce, per le sportive alto di gamma, nonché appellativi quali Junior, GTV, Quadrifoglio ed addirittura GTA. Speriamo solamente che in mezzo a tante buone idee trasferite dai computer con i loro sistemi cad-cam nei prodotti di oggi, visto inoltre la volontà di riportare in auge i più gloriosi nomi della casa del Portello, qualcuno si ricordi anche che la tradizione spesso passa anche attraverso una semplice sigla. Per fare un esempio eclatante, in modo da comprendere meglio il mio pensiero, ci sono tre lettere le quali, oltre ad aver fatto la fortuna della casa costruttrice che le ha partorite, attraversano imperterrite i decenni senza il minimo accenno di stanchezza: rispondono all’acronimo di GTI (Gran Turismo Iniezione). Vi dice niente tutto questo?