Sandro Massazza al contrabbasso e Fausto Beccalossi all’accordèon.
Ha poi fatto parte del gruppo “Assaxination”, guidato dal sassofonista Sandro Cerino, che si è esibito al “Festival Mondiale del Sassofono”, svoltosi a Pesaro nel settembre 1992. Ora lavora saltuariamente in sala di registrazione come sessionman (Amii Stewart “Lady to Ladies”).
Ha suonato con il gruppo “Elio e le storie tese” nella colonna sonora del film “quasi quasi” (2002). Sì è esibito in vari Festival, suonando con gruppi propri e con diversi ensemble: Clusone Jazz, Iseo Jazz, Bolzano Jazz Summer, Bergamo Jazz, Verona Jazz Festival, Festival Jazz di Sassari, Como Jazz Festival, Jazz a Chiasso, Vicenza Jazz, Treviso Jazz, Siena jazz Festival, Brianza Open Jazz Festival, Mantova Jazz, Festival Jazz del Lago Maggiore, Festival Jazz di Parma, Festival Jazz veneto, Brescia Jazz festival, Garda Trentino Jazzfestival, Festival Jazz di Nantes, Musiche dal mondo, Berlinfringe Jazz Festival, tournée a New Orleans, Nuoro Jazz Festival, Festival Jazz di Manerbio, Umbria Jazz Winter, Veneto Jazz.
Collaborazioni
Ha collaborato con formazioni orchestrali (“Ensemble Mobile” di Bergamo, “European Music Orchestra”, “La grande orchestra nazionale dell’A.M.J”). Fa parte della “Buffa orchestra” nello spettacolo prodotto dal teatro Strehler, con Antonio Albanese, testi di Stefano Benni e musiche di Luca Francesconi.
Infine, occasionalmente collabora con jazzmen di chiara fama come Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Paolo Fresu, Marco Tamburini, Giorgio Gaslini, Sandro Gibellini, Mike Melillo, Tino Tracanna, Ares Tavolazzi, Rudy Migliardi, Franco D’Andrea, Mauro Beggio, Piero Leveratto, Luis Agudo, Franco Ambrosetti, Giacomo Aula e molti altri.
Come nasce l'amore fra Guido Bombardieri e la musica? E perché proprio la musica jazz?
“L'amore fra me e la musica possiamo dire che è cominciato quando ho iniziato a vivere, perché non ricordo un periodo della mia vita in cui non ho suonato. Ho iniziato a 6 anni frequentando un corso di batteria, poi, sebbene mio padre avesse capito che ero portato per lo strumento, il fatto che abitassi in un condominio rappresentò un problema e quindi, dall'anno dopo, iniziai a suonare il clarinetto. Dico sempre che se fossi vissuto in una casa singola forse oggi sarei un batterista.”
“Posso dire che la musica è cresciuta con me e l'incontro con il jazz è avvenuto grazie a mio padre, che è un grande appassionato di musica, grazie