Nel 1958 il destino portò un'altra dolce sorpresa a Raimondo Vianello, l’incontro con un’attrice con la quale per un certo periodo lavorò in coppia, una ragazzina esile dalla voce un po’ nasale: Sandra Mondaini. Le volle bene fin da subito anche se lei si faceva vezzosamente corteggiare, finché nel 1962 si sposarono. Ebbe così inizio un sodalizio artistico ed una stupenda storia d’amore che dura da oltre cinquant’anni e che è da esempio per tutti. Baruffe, schermaglie, risate e prese in giro quotidiane sono il segreto del loro successo, soprattutto sul piccolo schermo, coronato da un amore immenso che lega i due attori per sempre.
Raimondo Vianello viene ricordato anche per le sue esilaranti apparizioni in TV. Negli anni ’70 egli condusse varietà Rai quali "Sai che ti dico?", "Tante scuse", "Di nuovo tante scuse", "Noi… no", "Io e la befana", il quiz "Sette e mezzo" e "Stasera niente di nuovo". Nel 1982, l’attore lasciò la rete nazionale e, grazie all’ingaggio ottenuto dalle neonate reti Fininvest di Silvio Berlusconi, l’attore si cimentò in una nuova avventura lavorativa che lo rese popolare in tutta Italia. Un divorzio non semplice quello con la Rai, alla quale fece da contraltare il rapporto sempre più saldo con Sandra Mondani, dalla quale egli divenne inseparabile.
La loro verve irresistibile veniva esaltata dagli esilaranti sketch comici in “Attenti a noi due!” e “Attenti a noi due 2” e il “Sandra e Raimondo Show”, ma il grande successo arrivò con la sit com “Casa Vianello” (1988-2007), amata da tutti, grandi e piccini. È un cult tutt’oggi la scena finale di ogni episodio della sit com, dove la coppia è ritratta a letto: lui ha fra le mani l’amata Gazzetta Rosa (Raimondo era un grandissimo tifoso del calcio) e lei tira calci alle coperte inanellando una serie improbabile di sproloqui e lamentele, per poi sbuffare “che barba-che noia-che noia-che barba, sempre te e io, io e te, te e io!”. Semplicemente irresistibile.
Visto l’enorme successo della serie, Mediaset ha prodotto “Cascina Vianello” (1996-1997), con Paola Barale come spalla, e la variazione poliziesca “I misteri di Cascina Vianello” e “Crociera Vianello” nel 2008.
Da solo Raimondo Vianello condusse invece "Zig zag" (1983-1986), "Il gioco dei 9" (1988-1990) e la trasmissione sportiva "Pressing" (1991-1999), un programma di commento al campionato di calcio italiano di Italia 1; con la sua ironia e signorilità, sdrammatizzava il clima, spesso arroventato dalle polemiche, che circonda il mondo calcistico, affiancato da affascinanti vallette quali Antonella Elia ed una giovanissima Elenoire Casalegno. La trasmissione fu premiata nel 1992 con il Telegatto quale “miglior trasmissione sportiva dell’anno”. Grazie a questo successo, Raimondo Vianello fu chiamato nel 1998 a condurre il Festival
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