DA CHE P(ARTE) STAI?
di Cristiano Calori
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Dopo il divertente anche se più allineato “Questo lo sapevo fare anch’io” scritto nel 2007 da Francesco Bonami, curatore della biennale di Venezia del 2003, ecco un altro libro che consiglio e che aiuta a capire l’arte contemporanea: “Da che arte stai?” (Rizzoli).
Il libro coraggioso e anticonformista è stato scritto da Luca Beatrice, curatore (impallinato dal fuoco nemico) della Biennale di Venezia 2009, che aiuta anche il lettore più distante a districarsi nelle questioni dell’arte contemporanea, ma non solo, ed a capire il momento storico che stiamo vivendo.
Beatrice, in modo provocatorio e nuovo, nega che lo zeitgeist contemporaneo (lo spirito del tempo per dirla come i filosofi dell’Ottocento o come lo definiremmo oggi il mood) sia figlio della rivoluzione del ’68, facendo coincidere con il decennio successivo, ovvero dal 1979, l’inizio dell’attuale fase che ha innescato la vera
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rivoluzione culturale, quella, per intenderci, che rimarrà indelebile, mentre dell’altra molto se ne parla e se ne è parlato, ma le cui tracce nella nostra vita quotidiana sono pressoché nulle.
Il libro è una divertente storia dell’arte italiana degli ultimi quarant’anni, che spiega con parole semplici le ultime tendenze e le rivalità fra le varie correnti. Beatrice, infatti, come Vittorio Sgarbi, ama la polemica. E lui ce l’ha contro l’Arte Povera, «che fino al 1979 ha dettato le regole, imponendo le proprie |
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Luca Beatrice |
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scelte e tagliando le gambe ai non allineati. L’esatto specchio della cultura sessantottina: “Se non sei dei nostri, non esisti”». La tesi è convincente e il libro è scritto con leggerezza, ironia e divertimento.
Gli anni settanta, secondo Beatrice, non vanno presi troppo sul serio e nella realtà non hanno influenzato la cultura del nostro tempo, l’eccessiva ideologizzazione di quegli anni ha infine schiacciato e appiattito la vera natura |
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