che prevalessero le regole, magari indebolite, ma pur sempre prioritarie, del rispetto altrui.
     Un secondo aspetto, comunque sintomatico e sempre attuale, riguarda le lamentale di alcune categorie commerciali che si sono sentite pregiudicate nelle loro lecite aspettative da un approccio molto superficiale dell’Amministrazione, accusata di aver adottato una serie di restrizioni anche viabilistiche a danno di aree commerciali decentrate e di non aver controllato i numerosi commercianti abusivi accorsi in città, che hanno allestito, con professionale celerità, carri, carretti, bancarelle e quant’altro per catturare l’oceanica folla che ha invaso le vie cittadine. Anche in questo caso, responsabilità ed omissioni rappresentano un terreno minato nel quale ognuno espone la propria, legittima o meno, opinione che si spegne nella pomposità dell’avvenimento ove tutto luccica ed assume un significato quasi catartico, a testimonianza del fatto che simili occasioni non possono, per la loro stessa natura, alimentare polemiche sterili ed inutili che ammorbano il clima di condivisione e di alticcia allegria etilica. Un po’ come dire che se tutti ridono a nessuno è concesso piangere!
     La coreografia dell’adunata si è poi completata sia con le accademiche esternazioni di rito della politica locale che, cavalcando l’evento raccontato da mamma RAI, si è sprecata in considerazioni quasi struggenti, con la commossa partecipazione della popolazione, che ha improvvisamente riscoperto il tricolore in altre circostanze vilipeso ed osteggiato. Il sindaco Tentorio ha, poi, chiosato lodando la macchina organizzativa messa in moto dall’Amministrazione, apprezzando, com’era ovvio, l’operato della polizia locale e lanciando un chiaro messaggio politico di come sia importante impegnarsi per sollecitare iniziative che favoriscano momenti di comunione e di aggregazione collettiva. Un invito accorato rivolto alla recalcitrante comunità bergamasca che avrebbe bisogno di aprirsi grazie a queste chiamate collettive di partecipazione alla festa, senza dimenticare, per voce del primo cittadino, che la città di queste occasioni è una città più viva e più sicura. Una considerazione, quest’ultima, che appare un po’ populista e che, leggendo le esternazioni del vicesindaco Ceci proprio sull’aspetto sicurezza, va in controtendenza rispetto a quanto polemicamente affermato da quest’ultimo circa alcuni aspetti organizzativi e di gestione dell’apparato di prevenzione.
     Un ultimo rilievo riguarda l’atteggiamento della popolazione; il tricolore che, ancor oggi, sventola sui balconi, sui lampioni, sui tanti palazzi cittadini fino ai

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