BERGAMO E LA DISMISSIONE DEGLI OSPEDALI RIUNITI
di Pierluigi Piromalli
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Entro la fine dell’anno avrà inizio il progressivo trasloco degli Ospedali Riuniti presso la nuova struttura posta in località Trucca, ormai ben visibile dai piani alti cittadini, con conseguente e definitivo abbandono della storica area posta a ridosso delle piscine. In molti si domandano, soprattutto tra i residenti del vicino quartiere di Santa Lucia, quale destino toccherà ai vecchi padiglioni che si affacciano su largo Barozzi e che hanno contribuito a fare la storia della città fin dal 1930. L'unico dato certo, a quanto ad oggi è dato sapere, è che l'immensa superficie, prossima alla dismissione, rimarrà abbandonata a se stessa per un tempo indefinito, con il rischio concreto che possa diventare terreno fertile per sbandati e senza fissa dimora.
Quello che, infatti, si prospetta è una realtà che contraddice i proclami a suo tempo sbandierati dall’Amministrazione locale e che preannunciavano una riqualificazione dei vasti spazi ospedalieri, dapprima in odore di destinazione a Campus universitario, ma poi valutati economicamente più remunerativi per gli insediamenti di edilizia residenziale e commerciale. Stretti nella morsa dei soliti balletti della politica, i Riuniti hanno perseguito l’obiettivo di loro iniziativa, aiutandosi in parte con le anticipazioni bancarie e con l’alienazione del proprio patrimonio immobiliare, senza quindi dover fare affidamento sugli introiti derivanti dalla cessione dell’area che, confermando la logica distorta degli iter burocratici, è rimasta sulla carta, stravolgendo la finalità dell’operazione iniziale che avrebbe dovuto fungere da grande serbatoio di finanziamento.
Nel mese di ottobre dello scorso anno è stato indetto il primo bando d’asta per l’alienazione dei 129.000 metri quadrati al prezzo di 95 milioni di euro, importo ribassato a 85 milioni di euro a causa dell’incanto rimasto deserto. Da allora nessun segnale è più pervenuto, soprattutto all’orecchio dell’opinione pubblica, desiderosa di conoscere il futuro dell’ormai prossimo ex ospedale cittadino. La società Infrastrutture Lombarde S.p.A., interamente partecipata da Regione Lombardia, il cui fine è quello di coordinare la realizzazione di nuovi progetti in attuazione al “Piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture lombarde 2002/2010”, avrebbe dovuto, infatti, fin dal mese di ottobre 2009, fornire indicazioni precise per definire la gara, con l’acquisizione dell’area entro fine gennaio 2010. Si è venuta così a creare la classica situazione all’italiana, poco
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