trasparente e assai nebulosa, ed il progetto di riconversione sul quale si erano consumati accesi dibattiti politici è diventato argomento ignorato dalle istituzioni cittadine e finanche dalla carta stampata, che si è soffermata sulla questione con il contagocce, atteggiamento tipico di chi ha poco da dire. Adesso, il percorso amministrativo per un nuovo bando d’asta richiederà del tempo, fermo restando che bisognerà poi verificare se qualcuno parteciperà per l’acquisizione dell’area e a quali condizioni.
     I tempi, però, stringono ed il vecchio Ospedale sarà inevitabilmente destinato ad un triste abbandono che, si spera, non ricalchi la sorte subita dagli edifici dell’ex Enel di via Nullo, abbattuti solo nei giorni scorsi per dare il via all’ennesimo intervento di edilizia residenziale.
     Il periodo di vuoto che si prospetta per i Riuniti mette ovviamente a repentaglio la sicurezza dell'intera zona, peraltro ad alta densità residenziale, e meraviglia che dalle parti di Palazzo Frizzoni non siano giunte indicazioni e rassicurazioni circa gli intendimenti dell’Amministrazione. Stupisce il silenzio di chi avrebbe dovuto, soprattutto nell’imminenza del trasferimento di un’importante struttura pubblica, garantire le tappe necessarie per assegnare una destinazione certa ad un’area che oggi è stata teatro solamente di scaramucce con i parcheggiatori abusivi e che, tra qualche mese, rischia potenzialmente di diventare una zona franca all’interno di uno dei quartieri più eleganti della città. Si pone, quindi, un ulteriore dilemma per l’Amministrazione e cioè quello di organizzare adeguati presidi ed una vigilanza costante di una superficie così grande, che si spinge quasi fino al quartiere di Loreto, che sicuramente determinerà non pochi problemi gestionali tenuto conto delle limitate risorse e delle disponibilità di uomini e mezzi delle forze dell’ordine.
     L’unico dato di fatto è che il nuovo Ospedale è stato costruito senza che sia stata fatta cassa con il ricavato della vendita della vecchia area. Una simile eventualità era stata sempre annunciata come una vera sciagura fin dall’avvio dei lavori per la nuova localizzazione ospedaliera, tanto che si era deciso di cancellare l’ipotesi del Campus Universitario sulla stessa area. Il trasloco dell’Università Bergamasca era stato, infatti, considerato una soluzione non idonea, poiché ciò voleva dire rinunciare alla vendita del terreno a favore di società private, i cui apporti avrebbero garantito fresche risorse finanziarie per far fronte agli ingenti oneri per la costruzione della nuova struttura. Adesso, come nel gioco delle tre carte, si scopre che l’Ospedale si è potuto realizzare

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