soprattutto dopo l’intervento di riqualificazione della piazza, a seguito del quale si decise di rimuovere quel raccapricciante ammasso di veicoli che avrebbe inibito qualsivoglia ispirazione artistica. Le lettere dei cittadini, dei comitati dei quartiere e finanche del rappresentativo Ducato della Piazza, non pare abbiano minimamente smosso le coscienze degli astuti amministratori, i quali sembrano maggiormente concentrati su altri problemi più che sulla necessità di governare un fenomeno che ovviamente incide sulla qualità della vita e sulla percezione di ordine.
Bergamo, insomma, assiste, ancora una volta, al compiersi di una discutibile logica amministrativa che dà prova di essere ancora lontana dal pensare in chiave moderna per proiettare la città nel panorama della mobilità sostenibile.
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