non si accorge che sta sfuggendo una concreta possibilità per garantire quella competitività e quello sviluppo che il Paese richiede a gran voce. La cancellazione del progetto avrebbe ricadute molto più pesanti di quello che si possa erroneamente pensare, poiché il sistema imprenditoriale perderebbe molteplici opportunità di allargare il proprio raggio d’azione e di individuare nuove strategie gestionali strettamente connesse all’opera ferroviaria. Va considerato, tra l’altro, che il “Corridoio 5” interagisce con gli altri assi ferroviari e stradali quali i valichi del Sempione, del Gottardo e del Brennero, che permettono collegamenti con l’Europa centrale e con le realtà produttive ad essa annesse. L’opera, pur con tutte le sue prerogative, è stata oggetto di contrastanti opinioni non sempre obiettive, ma spesso rivolte a demonizzarne l’utilità e la convenienza in un contesto di sempre crescente mobilità e necessità di potenziare mezzi alternativi al trasporto su gomma.
Sui tanti blog comparsi in Internet si sprecano ironie e si ipotizzano manovre oscure che lascerebbero pensare ai grandi vantaggi economici che entrerebbero nelle tasche di tanti piccoli e grandi burattinai e burocrati del vecchio Continente. L’ironia o i suggestivi sospetti di distrazione delle risorse economiche lasciano ovviamente il tempo che trovano se non sostenuti da valide argomentazioni che non siano sempre espressione unilaterale di dissenso ma conseguenza di riflessioni oculate sebbene opinabili; l’ipotesi di manovre trasversali appare una congettura che richiede prove concrete anche se la storia insegna che i grandi interventi sul territorio si intrecciano quasi sempre con interessi convergenti sostenuti da grandi appaltanti (UE) e altrettanto grandi appaltatori (società e/o soggetti collegati).
In ogni caso, pensare che il territorio rimanga immacolato e impenetrabile alle esigenze di modernizzazione e di adeguamento alle logiche commerciali appare chiara utopia perché vorrebbe dire rinunciare al progresso e alla società che, conseguentemente, cambia fisionomia. Le trasformazioni territoriali devono, invece, essere accompagnate da logiche di compatibilità ambientale evitando che ci si trinceri sempre dietro i facili dissensi del non fare. Per evitare, quindi, che le decisioni degli enti competenti collidano senza alcuna possibilità di accordo con le comunità coinvolte, occorre valutare l’impatto effettivo, ambientale ed economico, che tale opera genererebbe sul territorio.
La linea candidata ad attraversare il nord Italia e che costituisce un segmento del “Corridoio 5” non è solo esclusivo motivo del contendere per la battagliera Val di Susa, ma è anche espressione degli interessi della Liguria,
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