apparato di controllo, mal coordinato dallo Stato, che lascia ampi margini di discrezionalità circa l’applicazione delle norme. Basti pensare al dilagante vagabondaggio itinerante, ritenuto reato ma tutt’oggi presente se non addirittura intensificato sul territorio, che affligge le nostre città e che, essendo un fenomeno ormai passivamente accettato, fotografa la triste realtà di un Paese inerte. Se è lecito, quindi, che il Ministro degli Interni valuti tutte le iniziative tese a prevenire avvenimenti come quelli di Rosarno, è altrettanto doveroso prendere atto che l’opinione pubblica non può più tollerare il semplice stupore delle Istituzioni di fronte ad uno Stato che non sa vigilare adeguatamente su presunte omissioni o violazioni, omettendo esso stesso di tutelare la collettività.
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