DISTURBI ALIMENTARI
La psico-dieta per ritrovare la vera essenza corporea
                                  di Enrico Caruso

     Soprappeso e obesità sono diventate ormai una vera e propria emergenza pubblica, che coinvolge tutte le fasce sociali. Il Ministero della Sanità ha messo in atto un’imponente campagna di sensibilizzazione rivolta ad ottenere una presa di coscienza del problema da parte di tutti gli operatori, in primis, e poi dell’intera opinione pubblica.
     Soprappeso e obesità sono delle vere e proprie patologie, esse stesse causa di ulteriori patologie e come tali devono essere curate utilizzando sistemi integrati di terapia. Secondo la dr.ssa Lucia Romano (medico, dietista, che collabora con il centro Equipe Logodinamica): “Il primo step è sicuramente quello di rivedere il proprio stile di vita in toto. L’alimentazione, l’attività fisica e un valido supporto psicologico sono gli strumenti che ci consentono di raggiungere l’obiettivo: curare la malattia.”
     “Io mi occupo fondamentalmente del primo passo: l’alimentazione deve essere sana ed equilibrata, calibrata in basa alle necessità di ognuno; non amo parlare di dieta perché evoca pensieri di rinuncia e come tale, fallimentare in partenza. Bisogna rivedere il concetto e considerare l’alimentazione come uno strumento di salute, una terapia naturale e come tale senza effetti collaterali. Il mio lavoro mira ad individuare gli errori alimentari, a correggerli e a fornire gli strumenti necessari perché tutti possano autogestire la propria alimentazione: il contenimento del peso diventa così una realtà.”
     Partendo da questi presupposti, presso il nostro centro è stato elaborato un progetto d’intervento che unisce la dieta con un supporto psicoterapico, con indirizzo psicosomatico. Dal punto di vista psicodinamico la dieta è un “vera lotta” che si attiva nell’immaginario del soggetto. La persona che decide di mettersi a dieta, da una parte cerca di aderire ad un’immagine corporea prettamente virtuale, dall’altra vi è un’altra componente psicologica che mira al mantenimento dello “status quo corporeo”: emergerà dunque una grossa conflittualità psicologica, che potrà minare il desiderio adulto di dimagrire.
     Dal punto di vista psicodinamico, inconsciamente l’idea di mettersi a dieta è altamente contrastata. L’ingestione promiscua di cibo offre notevoli “benefici psicologici” a carattere sedativo su conflitti emotivi che hanno origine dalla storia passata del soggetto: questo ad esempio è ciò che succede nella bulimia e nell’obesità.

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